Come rendere accessibile la genomica funzionale (e vincere un FameLab a 22 anni)

Si è svolta stamane al Teatro Miela la fase locale di FameLab, talent show per giovani ricercatori con la passione per la divulgazione scientifica. Obiettivo: riuscire a far passare concetti complessi con parole semplici e, se possibile, far innamorare gli astanti degli argomenti trattati.
A sfidarsi sul palco 19 concorrenti, tutti fra i 20 e i 40 anni, studenti o ricercatori, provenienti da diversi enti scientifici del territorio: AREA Science Park, ICGEB, OGS, SISSA, ICTP, Elettra Sincrotrone, Università di Trieste, di Udine e di Padova. I giovani comunicatori hanno avuto tre minuti di tempo ciascuno per raccontare, avvalendosi di gesti, travestimenti e oggetti, un argomento scientifico che li appassiona.
A spuntarla, aggiudicandosi un premio in denaro e l’accesso alla finale nazionale del concorso, in programma a Roma nel mese di maggio 2017, sono stati Ilaria Persico, studentessa di genomica funzionale all’Università di Trieste, che con un intervento dal titolo “Un dogma in-dubbio” ha conquistato il primo posto, e Tiziano Suran, dottorando in neuroscienze alla Sissa, che con “Hansel a digiuno intermittente” ha guadagnato il secondo posto e anche il premio del pubblico.
Terza classificata Elisabetta Travaglia, dottoranda in nanotecnologie all’Università di Trieste presso Elettra Sincrotrone, menzione speciale della giuria a Anna Lombardi, studentessa del Master in Comunicazione della Scienza della Sissa.
I primi due classificati si sono aggiudicati un premio in denaro e avranno accesso alla finale nazionale di giugno a Roma: parteciperanno inoltre alla FameLab Masterclass, workshop di formazione in comunicazione della scienza in programma ad aprile.
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