Compostaggio, all’asta per 285mila euro l’impianto di Bistrigna

STARANZANO. Con l’approvazione del bando di concorso, ha preso il via l’ultimo atto per la vendita dell’impianto di compostaggio in località Bistrigna che produce “compost” verde per orti e giardini (però da oltre tre anni è fermo), valutato da una ditta specializzata lombarda del settore al prezzo di 285 mila euro. Mercoledì 9 aprile alle 11, infatti, nella sede municipale di Staranzano è fissata l’asta pubblica per la vendita dell’immobile dopo che giunta comunale aveva deliberato l’altra sera l’ultimo passaggio dando il via libera al bando per l’alienazione dell’impianto che il Comune ritiene non più utilizzabile a beneficio dell’ente. Le proposte di offerte saranno segrete e confrontate con il prezzo a base d’asta. Si procederà alla vendita anche in base a una sola offerta presentata. Tutta la documentazione richiesta nel bando dovrà pervenire entro e non oltre le 12,30 di venerdì 4 aprile prossimo. Per informazioni, visione degli atti e di quant'altro, gli interessati potranno rivolgersi al Settore Gestione e Controllo del Territorio (Tel.0481/716928–716959 dalle 9 alle 13 dal lunedì al venerdì, mail territorio@com-staranzano.regione.fvg.it. Il bando di gara e la documentazione sono pubblicati sul sito internet del Comune. L’alienazione dell’immobile, vista la crisi e la mancanza di risorse, potrebbe diventare un toccasana per le casse comunali e soprattutto dare continuità a una serie di opere pubbliche ancora sospese per il patto di stabilità. L’impianto che a regime aveva una potenzialità di circa 5.000 tonnellate annue di materiale umido. Un’eventuale ripresa della produzione del “compost” richiederebbe una serie di modifiche strutturali essendo fermo già da qualche anno. Fra le proposte c’è la richiesta di una sua riapertura, oppure potrebbe passare alI’azienda multi servizi di Iris. In passato era stato gestito dal pool di imprese Sager-Risorse Bta srl, ma viste le risorse sempre più precarie di cui il Comune dispone per la vita dell’ente, l’operazione vendita della struttura con la crisi economica e i sempre più avari trasferimenti statali, potrebbe essere un toccasana per portare denaro fresco alle casse comunali e avviare alcuni lavori. Costruito 15 anni fa con soldi pubblici e privati, per l’amministrazione staranzanese ora è diventato un peso che difficilmente riuscirà a gestire. In origine l’impianto era nato in forma sperimentale per la produzione del “compost verde” da utilizzare in agricoltura e per il giardinaggio, condotta in passato (assieme a San Canzian) per valutare l’importanza del futuro servizio nell’Isontino, compiendo i primi passi verso quella che oggi è diventata la raccolta differenziata dove avviene la separazione dell’umido dagli altri rifiuti.
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