Concerto della pace a Trieste, al via l’organizzazione per invitare i quattro Presidenti
A 15 anni di distanza dallo storico evento, il Comune di Trieste si è messo in moto per invitare questìestate in piazza Unità i Capi di Stato di Italia, Slovenia, Croazia e Austria

Le interlocuzioni sono partite, con l’invito al console austriaco e i colloqui con l’ambasciatore sloveno. La macchina per organizzare il nuovo Concerto della Pace di piazza Unità a Trieste muove i primi passi.
A distanza di quindici anni dallo storico evento che il 13 luglio 2010 riunì per la prima volta i tre Presidenti Giorgio Napolitano, Danilo Türk e Ivo Josipović, il Comune di Trieste si è messo in moto per replicare il grande evento per la prossima estate.
E, questa volta, portare sul palco delle Rive non tre, ma quattro nazioni: Italia, Slovenia, Croazia e, anche, Austria.
Le interlocuzioni

Il sindaco Roberto Dipiazza conferma di aver avviato il confronto con la Prefettura di Trieste, che di qui in poi si occuperà di dialogare con il Quirinale per sondare le disponibilità del Presidente Sergio Mattarella. Le interlocuzioni con gli altri Capi di Stato intanto sono partite.
Nei giorni scorsi Dipiazza ha incontrato il console generale d’Austria e il console onorario austriaco per il Friuli Venezia Giulia, affidando a loro l’invito per il Presidente Alexander Van der Bellen.
Fonti vicine all’organizzazione del concerto confermano poi che l’ambasciatore sloveno in Italia si sarebbe già attivato per blindare la presenza della slovena Nataša Pirc Musar.
Sabato i Presidenti delle Repubbliche di Italia e Slovenia si incontreranno a Gorizia-Nova Gorica per il taglio del nastro Go!2025: la speranza è che nell’occasione della cerimonia i due Capi di Stato possano confrontarsi anche in merito all’eventuale partecipazione al prossimo evento in via di organizzazione a Trieste.
Possibili date

I dettagli sono tutti in divenire. Tra le date vagliate c’è proprio quella del 13 luglio prossimo, non solo in quanto anniversario del primo concerto ma anche considerato il suo valore simbolico. Il 13 luglio 1920, infatti, il Narodni Dom fu dato alle fiamme.
Cento anni dopo è stato restituito alla comunità slovena, un percorso iniziato dalla storica stretta di mano tra Sergio Mattarella e Borut Pahor dinanzi al Monumento della foiba di Basovizza. Tutte le ipotesi sono ancora aperte, sebbene per ragioni puramente logistiche – fa sapere il sindaco Dipiazza – la scelta della data ricadrà più probabilmente sul mese di giugno.
Il palco dovrebbe invece ricordare proprio quello del 2010, con l’orchestra posizionata lungo le Rive davanti piazza Unità, dove su Scala reale era stata allestita un’imponente piattaforma per ospitare 360 giovani musicisti e coristi italiani, sloveni e croati.
L’orchestra
Il sindaco conferma poi di diverse chiamate e riunioni già intrattenute con Marco Manini, regista televisivo già autore del documentario “Le vie dell’amicizia” del 2010, e ora impegnato nell’organizzazione nel nuovo evento. Ancora nessuna conferma ufficiale invece su chi dirigerà l’orchestra, ma tutto porta a pensare al ritorno del celebre maestro Riccardo Muti, lo stesso che quindici anni fa diresse il primo, indimenticabile concerto delle “Vie dell’Amicizia”. «Ho già avuto modo di sentire il maestro Muti, che si è detto disponibile», conferma Dipiazza.
Concerto della Pace
Il nome dell’evento dovrebbe essere “Concerto della Pace”, un impegno che questa volta si vorrà ribadire in modo se possibile ancora più forte. Tra le prime ipotesi al vaglio della macchina organizzativa c’è quella di prevedere, già nella scaletta, un saluto pronunciato da ognuno dei quattro presidenti di Italia, Slovenia, Croazia e Asutria, che accoglieranno così il pubblico ospitato in piazza Unità. —
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