Concorrenza slovena: l’Enoteca Valdirose alza bandiera bianca

Il titolare Fornasin: tutta questa fatica e questo amore non hanno senso Miriam Gravner: oltreconfine meno tasse e costi di gestione
Di Marco Bisiach
Bumbaca Gorizia Ristorante La Luna Gorizia © Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia Ristorante La Luna Gorizia © Foto di Pierluigi Bumbaca

Il mondo della ristorazione goriziana inizia il 2016 con una brutta notizia. Seppur fuori dal centro storico e lontano dagli occhi della folla, era uno dei locali più apprezzati dai buongustai goriziani, e non solo. Dall'inizio dell'anno, però, l'Enoteca Trattoria Tipica Valdirose di via Giustiniani ha chiuso i battenti, come aveva annunciato poche ore prima sulla sua pagina Facebook, il 30 dicembre, il titolare Lucio Fornasin. «Domani è l'ultimo giorno dell'anno ma sarà anche l'ultimo giorno che la trattoria Valdirose sarà aperta – il passaggio forse più amaro del messaggio di Fornasin -. Arriva il giorno in cui uno si chiede se tutta la fatica e l'amore per il proprio lavoro abbiano un senso: la risposta è no».

Quanto “Valdirose” fosse apprezzata lo testimonia la pioggia di commenti e messaggi d'affetto che hanno seguito il post del titolare, oltre una settantina, tutti dello stesso tono, fortemente rammaricati per la notizia. C'è chi ricorda le cene e le serate vissute nel locale, chi prova a immaginare i motivi della chiusura, dicendo “tasse e problemi , il nostro paese ormai e' solo piu' questo!”.

Insomma, in tanti vedono proprio nelle difficoltà legate al gestire un'attività, tra mille cavilli, incombenze burocratiche e balzelli da pagare, uno dei principali motivi della chiusura dei locali e dei ristoranti, a Gorizia e non solo. Nel capoluogo isontino, poi, c'è da affrontare un avversario in più, ovvero la concorrenza della Slovenia. «E' innegabile che qui da noi la concorrenza slovena si avverta – ammette Miriam Gravner, del ristorante Al Ponte del Calvario -. Oltreconfine la tassazione è del tutto differente, ed i costi di gestione di un locale sono più bassi. Non è un caso se in Slovenia nuove attività aprono con grande frequenza, mentre in Italia facciamo più fatica. Dalla nostra parte abbiamo la qualità e alcuni prodotti di nicchia e valore che la Slovenia non può vantare, ma molto spesso specie in questo periodo di crisi conta di più il portafoglio». Secondo Miriam Gravner «è il sistema che dovrebbe agevolare gli imprenditori, e in questo caso i ristoratori, anziché metterli in difficoltà con mille incombenze e costi sempre più elevati da sostenere, ma questo non avviene». D'accordo anche Elena Pintar, della Trattoria Alla Luna: «Se dobbiamo guardare solamente alla qualità, i nostri ristoranti riescono a mio parere ad offrire di più rispetto alla maggior parte di quelli sloveni – spiega -, ma di questi tempi alla gente questo interessa forse poco. Più che a quel che hanno nel piatto, in molti guardano al conto finale. E oltreconfine è più basso, proprio perché la tassazione ed i costi di gestione in Slovenia sono inferiori. Da questo punto di vista la concorrenza slovena si avverte eccome».

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