Console, il legale indagato per estorsione

di Claudio Ernè
È indagato per tentata estorsione e per questo motivo l’avvocato Cesare Stradaioli ha lasciato la difesa di Giuseppe Console, uno dei due assassini che nella notte tra il 25 e il 26 agosto scorso hanno sequestrato, seviziato e ucciso in un alloggio sfitto di Gretta, Giovanni Novacco. L’avvocato ha rinunciato a difendere Giuseppe Console perché la vittima di questa ipotesi di reato, ancora tutta da verificare, è proprio il suo cliente, rinchiuso nel carcere di Gorizia dove ha anche tentato il suicidio. Secondo l’indagine diretta dal pm Massimo De Bortoli, l’avvocato Cesare Stradaioli ha tentato ripetutamente di riottenere il mandato difensivo che gli era stato revocato da Giuseppe Console su indicazione di un altro detenuto, Cristiano Zorzin. Stradaioli è intervenuto, secondo l’accusa, sui familiari e sul suo cliente, in quel momento assistito dagli avvocati udinesi Pieraurelio Cicuttini e Nicoletta Menosso.
«I tuoi genitori vogliono me come tuo difensore, in caso contrario non pagano la parcella» ha scritto l’avvocato al suo assistito. Poco dopo Console ha accettato il “consiglio” del legale che gli era stato accanto nelle prime fasi dell’indagine. Così dalla cella ha scritto di “cedere al ricatto, visto che i miei genitori la considerano in modo positivo”.
Poi in un fax che gli agenti della polizia penitenziaria incaricati di spedirlo hanno letto e inviato alla Procura di Trieste, Giuseppe Console ha scritto di accettare quanto l’avvocato Cesare Stradaioli gli aveva proposto. Il fax ha innescato l’indagine in cui successivamente sono stati sentiti come testimoni anche i due difensori udinesi. Infine la mamma di Giuseppe Console ha raccontato per tre ore al pm Massimo De Bortoli i dettagli di quella sofferta trattativa, svoltasi tutta per iscritto, visto che gli inquirenti avevano fino a quel momento bloccato ogni richiesta di colloquio tra genitori e detenuto. Forse la mamma non aveva intuito la portata di quanto, attraverso le domande che le veniva poste, si stava delineando nella stratificazione del delicato rapporto tra difensore e assistito.
L’angoscia dei genitori deve essere stata terribile perché con un figlio che rischia l’ergastolo ogni famiglia cerca di assicurargli nei limiti della proprie possibilità economiche e della propria cultura la migliore difesa possibile per strapparlo alla condanna a vita.
L’inchiesta su questa ipotesi di tentata estorsione si è snodata in grande silenzio per più di un mese. Qualcosa di fumoso e di poco definito era trapelato da un paio di domande a cui l’avvocato Nicoletta Menosso non aveva ritenuto di rispondere ai giornalisti al termine di un lungo interrogatorio subito in Procura da Giuseppe Console.
Sembravano illazioni anche perché l’avvocato Cesare Stradaioli era ormai estromesso dal processo. Fuori gioco. Invece una decina di gironi fa Cristiano Zorzin si è offerto di rivelare a pagamento alcuni retroscena della vita in cella di Giuseppe Console. Ha organizzato una sorta di asta per notizie che a suo dire sarebbero state uno “scoop”. Nessuno ha abboccato alla sua richiesta di denaro in cambio di informazioni riservate ma la diffusione di questa notizia ha provocato un nuovo terremoto nell’indagine sull’omicidio di Giovanni Novacco.
Console piuttosto stizzito con l’ex compagno di cella, ha revocato l’incarico affidato a Pieraurelio Cicuttini e Nicoletta Menosso e ha rinominato suo difensore Cesare Stradaioli che lo ha accettato ed è ritornato in sella.
Ma la nomina ha avuto breve vita nomina perché poche ore fa di fronte al pm Massimo De Bortoli l’avvocato ha rinunciato per iscritto al mandato. Del resto la contraddizione tra il presunto reato che gli viene contestato e il mandato difensivo, era troppo marcata per poter lavorare in serenità.
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