Console, nuovo avvocato: «Aspettiamo le perizie»

Bevilacqua: voglio capire se il giovane è in grado di presenziare attivamente all’inchiesta in cui è coinvolto». Tra i due oltre tre ore di colloquio
Bumbaca Gorizia 09.12.2009 Avv Paolo Bevilacqua- Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 09.12.2009 Avv Paolo Bevilacqua- Foto di Pierluigi Bumbaca

di Claudio Ernè

Ha iniziato il suo difficile lavoro l’avvocato Paolo Bevilacqua, nominato da un paio di giorni difensore di Giuseppe Console, il giovane che assieme all’ex amico “Tex“ Alessandro Cavalli, è accusato di aver sequestrato , seviziato e ucciso nella notte tra il 25 e il 26 agosto scorsi, Giovanni Novacco.

L’avvocato ha iniziato il suo lavoro incontrando per due volte in due giorni nella saletta dei colloqui del carcere di Gorizia il suo assistito. Paolo Bevilacqua è il decimo legale che dal 27 agosto ha assunto il ruolo di difensore di Giuseppe Console. Tutti gli altri sono usciti in vario modo di scena.

«Devo prendere ancora visione delle carte: devo anche acquisire la documentazione medico legale, nonché l’esito delle altre perizie disposte dalla Procura e dal gip per capire se il giovane che assisto è in grado di presenziare attivamente all’inchiesta in cui è coinvolto» ha spiegato ieri l’avvocato Paolo Bevilacqua al termine del colloquio col suo cliente; un colloquio protrattosi per più di tre ore. Il primo incontro si era invece svolto mercoledì.

«Il mio cliente mi ha informato che a Trieste è coinvolto anche in altre inchieste in cui gli vengono contestati reati molto ma molto meno gravi. Mi ha chiesto di assumere comunque la sua difesa anche per tutti questi casi».

Giuseppe Console ha ottenuto dalla Direzione del carcere di Gorizia di rimanere solo in cella. Dopo l’uscita dall’isolamento voluto dal pm Massimo De Bortoli, gli era stato affiancato Christian Zorzin, da poco ritornato in libertà. L’esperienza con Zorzin che ha cercato di vendere le informazioni attinte in cella ha lasciato l’amaro in bocca a Giuseppe Console, tanto da indurlo a chiedere nuovamente l’isolamento.

Certo è che i tempi dell’inchiesta sul sequestro e sull’omicidio di Giovanni Novacco, rischiano di dilatarsi se non altro per consentiredifensore di venire in possesso di tutti gli atti necessari a scegliere questa o quella strategia.

Il primo legale d’ufficio ha fatto parlare Giuseppe Console davanti al gip del Tribunale di Paola. Poi l’avvocato Cesare Stradaioli ha scelto il silenzio per il suo cliente, in attesa dell’esito della perizia medico legale e di quella sul Dna. Opposta la decisione degli avvocati Pieraurelio Cicuttini e Nicoletta Menosso. Console ha parlato per sette ore di fronte al magistrato inquirente, definendo molti dettagli dell’aggressione avvenuta nell’appartamento abbandonato dello stabile di via Gemona 5. Ha gettato addosso al suo complice, Alessandro Cavalli, le maggiori responsabilità delle sevizie, mentre ha cercato di accreditare per sé un ruolo di moderatore. «Ho cercato io di spegnere con una scopa le fiamme che avvolgevano il corpo di Novacco». Certo è che molti dettagli si sono rivelati pietose fantasie autoassolutorie. Invenzioni per alleggerire con se stesso la violenza criminale dei suoi gesti. Questa è la situazione che ha iniziato ad affrontare l’avvocato Paolo Bevilacqua.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo