Cormons, ricerca storica sulla stregoneria

CORMONS. «C'erano una volta... le streghe». Questo il titolo del laboratorio storico incentrato su un fatto realmente accaduto a Cormons e che vede protagonisti alunni delle classi seconde e terze...

CORMONS. «C'erano una volta... le streghe».

Questo il titolo del laboratorio storico incentrato su un fatto realmente accaduto a Cormons e che vede protagonisti alunni delle classi seconde e terze della scuola media Pascoli. Il lavoro infatti vede gli studenti impegnati in una ricerca guidata dall'antropologa Enza Chiara Lai e dedicata ad alcuni episodi di stregoneria svoltisi nel Seicento anche nella cittadina collinare.

Il percorso di studio si articola lungo sette pomeriggi con la partecipazione di una quarantina di studenti in tutto che stanno approfondendo le vicende accadute a Cormons durante il periodo dell'Inquisizione, quando la persecuzione riguardò anche due donne cormonesi, le giovani Antonia Bevilacqua e Lucia Di Tomba, le quali furono uccise l'una (la Bevilacqua) tramite decapitazione e l'altra (la Di Tomba) bruciata viva nelle piazza centrale del paese su ordine del capitano arciducale proprio per sospetta attività di stregoneria.

Il processo partì dalla denuncia di un uomo che aveva dichiarato al Tribunale civile di aver partecipato ad un sabba (così si chiamano i presunti incontri con Satana) durante il quale avrebbe incontrato le due cormonesi, che fino all'ultimo però si professarono innocenti dichiarando di aver confessato la loro stregoneria solo sotto tortura.

L'attività di ricerca storiografica degli studenti cormonesi si è sviluppato grazie agli archivi parrocchiali con la consultazione dei documenti avvenuta per gruppi. Ne è nato così un libretto realizzato dagli studenti stessi che ora è in procinto di trovare i fondi per essere stampato e poi essere presentato alla cittadinanza cormonese. (m.f.)

Riproduzione riservata © Il Piccolo