Coronavirus in Fvg, Roma certifica il calo dell’indice di contagio: ecco come cambiano gli scenari

TRIESTE. Come anticipato dal trend giornaliero - predittivo rispetto al report ministeriale - l’Rt del Fvg è sceso a 0,88 nella settimana 11-17 gennaio, quando la velocità di diffusione del contagio ha iniziato a diminuire. Lo conferma la bozza trasmessa dalla cabina di regia nazionale alla task force regionale coordinata dall’epidemiologo Fabio Barbone. Un documento che contiene segnali positivi quanto all’andamento della curva pandemica, ma anche qualche confermata criticità, soprattutto negli ospedali. In presenza di dati in ulteriore miglioramento nella settimana in corso, si apre almeno uno spiraglio per un ritorno non troppo lontano in zona gialla.
Se l’indice di contagio scende da 0,94 a 0,88, continua a preoccupare il carico sul sistema sanitario, come del resto rileva la Fondazione Gimbe: nel periodo osservato il Fvg ha un’occupazione dei posti letto nelle aree mediche del 54% (era del 53% dal 4 al 10 gennaio), il valore più alto d’Italia, e del 36%, in calo dal 39%, nelle terapie intensive. Luci e ombre in altre fotografie statistiche. Si riduce l’incidenza positivi/casi testati (dal 24,4% al 14,5%), ma è un dato che va maneggiato con attenzione posto che dal 15 gennaio sono stati conteggiati tra i tamponi pure gli antigenici rapidi. All’ingiù anche i nuovi casi riportati alla Protezione civile (da 4.932 a 4.041) e i nuovi focolai (da 894 a 705), mentre aumentano i focolai attivi (da 1.710 a 1.775).
Quel che è certo è che il Fvg rimarrà in arancione ancora per una decina di giorni (a rigor di Dpcm si può “migliorare” il colore non prima di due settimane), poi si vedrà. L’Rt è un parametro importante, ma non è l’unico. Fondamentale sarà la valutazione del rischio: se il monitoraggio di venerdì prossimo lo riterrà moderato, ci saranno i presupposti per limitare le restrizioni, se resterà alto si continuerà con bar e ristoranti chiusi e spostamenti ridotti anche a inizio febbraio.
Il trend pare favorevole, ma è ancora presto per allontanare le preoccupazioni. Tanto più in presenza di numerosi decessi, con il Fvg che rimane purtroppo al primo posto in Italia per incidenza morti Covid/abitanti (14,5 ogni 100 mila negli ultimi sette giorni). Ieri ne sono stati comunicati 26 (uno pregresso), il totale è di 2.183: 1.025 a Udine (+15), 517 a Trieste (+5), 493 a Pordenone (+6) e 148 a Gorizia. E sempre alto rimane il dato dei ricoverati, pur se in lieve discesa a livello complessivo: 680 nelle aree mediche a media e bassa intensità (-13), 59 nelle terapie intensive (+1). I contagi di giornata sono 657 con un’incidenza sui singoli casi testati del 10,23%, poco sopra il 9,99% di mercoledì, percentuali che non si vedevano da metà ottobre. Le infezioni da molecolare sulle 24 ore sono 504 (su 7.817 tamponi, 6,44%), quelle da antigenico rapido 153 (su 2.168, 7,05%), con un rapporto del 6,57% sul totale dei controlli (9.985). Con 73 positivi (64 ospiti, nove operatori) nelle case di riposo e 29 nel Ssr (un tecnico radiologo, tre infermieri, un oss in Asugi, un infermiere al Burlo), le infezioni sin qui sono state 62.702, di cui 27.557 in provincia di Udine (+310), 13.963 a Pordenone (+181), 12.778 a Trieste (+106), 7.625 a Gorizia (+58) e 779 di fuori regione (+2). Gli attualmente positivi sono 12.180 (-151), i totalmente guariti 46.928 (+766), i clinicamente guariti 1.411 (+16), gli isolamenti 11.441 (-139).—
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