Cosolini: «Un Comitato ha deciso le nomine nelle aziende pubbliche»

Spoils system targato Cosolini. In due anni il sindaco di Trieste ha cambiato quasi tutti i membri dei cda delle partecipate. Al palo restano solo il Terminal Fernetti e l’Exit i cui vertici scadranno rispettivamente nel 2014 e nel 2015. Qualche mugugno ma poche polemiche. Succede sempre così: chi vince le elezioni distribuisce incarichi di competenza comunale nelle società pubbliche. Roberto Cosolini non è stato da meno del suo predecessore Dipiazza.
«Ma con una particolarità di non poco conto - sottolinea il sindaco attuale -. Per primi in Italia abbiamo formato un Comitato di garanzia delle nomine, un organismo composto da persone qualificate e terze che esamina i curricula e valuta la professionalità dei candidati. In italia questo non succede, i meriti politici superano spesso le qualità professionali di chi è nominato componente, o presidente, di una società pubblica. Con i risultati disastrosi che spesso poi si vedono».
«Un altro punto - aggiunge il sindaco di Trieste - riguarda i compensi che sono stati ridotti e adeguati alla responsabilità che si va ad assumere. Ad esempio in Trieste Trasporti i compensi sono stati ridotti del 35 per cento, come pure una riduzione c’è stata in AcegasAps. Inoltre ho dato indicazione che anche all’Itis, l’Azienda per i servizi alla persona, vanno rivisti in ribasso. Voglio poi sottolineare come i membri del Cda di Esatto siano passati da cinque a tre e in AcegasAps da cinque a due».
Miracoli della spending review che ha costretto gli amministratori a tagliare il più possibile dove era possibile, e nelle “partecipate” è stato trovato terreno fertile. «Ho aspettano le scadenze naturali - aggiunge Cosolini - prima di decidere. Ho solo agito prima della scadenza in Esatto, motivato dal fatto che volevo dare un segno con la spending review. In tutti gli altri casi ho aspettato che finisse il mandato. Non ho forzato la mano».
La scadenza del cda Esatto era fissata nel 2014, dopo un tira e molla con la giunta comunale, l’ex an Fabio Scoccimarro s’è dimesso dalla presidenza seguendo a ruota gli altri due consiglieri d’amministrazione: Livio Maraspin (Pdl) e il leghista Mario Bussani (morto per malattia dopo alcuni giorni). I membri del Cda sono passati da cinque a tre, e quelli di nomina “sindacale” da tre a due: Cosolini ha optato per la nomina non politica di due dirigenti comunali in carica, Corina Sferco come presidente e Vincenzo Di Maggio come vice.
Esatto poi ha inglobato pure le competenze di Amt (Agenzia per la mobilità territoriale), che sempre per ragioni di contenimento delle spese è stata messa in liquidazione.
«Oggi - conclude Cosolini - il risultato è che le nomine fatte dal Comune costano meno in termini di compensi e ai vertici delle aziende pubbliche ci sono persone estremamente qualificate e che stanno operando molto bene».
L’unico rimasto al suo posto è Adriano Del Prete, un uomo di destra, un fedelissimo di Menia, liquidatore di Amt. «Ho molto apprezzato l’atteggiamento di Del Prete - dice Cosolini -. Il giorno dopo le elezioni ha rimesso il mandato nella mie mani. Un gesto nobile che pochi sanno fare. L’ho molto apprezzato e l’ho confermato al suo posto. Si tratta di una persona competente e qualificata».
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