Cosulich porta a Trieste le navi iraniane

Dopo la caduta delle sanzioni la storica compagnia rappresenterà Teheran in tutto il Mediterraneo

In Iran nei porti sul Golfo persico e su quello di Oman, portacontainer, petroliere e portarinfuse hanno già mollato gli ormeggi pronte a partire anche verso il Mediterraneo dopo la rimozione delle sanzioni internazionali. Bruciando i tempi la governatrice del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e il commissario dell’Autorità portuale Zeno D’Agostino già dieci giorni fa in occasione della missione a Teheran hanno preso accordi con il presidente di Iranian shipping lines (Irisl) Mohammed Saeidi e il vicedirettore dell’Organizzazione marittima e portuale Jalil Eslami. «Trieste ha tutti i numeri per potersi qualificare come punto di riferimento per lo sviluppo dei traffici iraniani verso l’Europa», hanno commentato. Non si tratta di un’ipotesi, ma di un progetto concreto di cui si vedranno i primi frutti già tra qualche settimana dal momento che l’opzione Trieste è stata confermata anche dalla società che ha ora l’incarico di rappresentare Irisl in tutto il Mediterraneo: la Fratelli Cosulich spa, storica compagnia di origini lussignane, trapiantata a Trieste, fondatrice del cantiere di Monfalcone e che tuttora conserva a Trieste la sede legale anche se è a Genova quella operativa. Come informa il sito specializzato “The MediTelegraph” Augusto Cosulich, amministratore delegato della società, il 25 e 26 gennaio sarà a Roma in occasione della visita istituzionale in Italia del presidente iraniano Hassan Rohani e alla presenza del premier italiano Matteo Renzi e dello stesso Saeidi firmerà una lettera d’intenti per il ritorno delle navi persiane in Italia. In Adriatico inizialmente le unità iraniane toccheranno Trieste e Venezia. Secondo i piani di Teheran, rileva The MediTelegraph, entro il 2018 Irisl dovrà diventare una delle prime dieci compagnie al mondo nel trasporto marittimo. E già circolano voci su possibili joint venture che Teheran potrebbe creare con grandi gruppi occidentali come Msc e Cma-Cgm.

L’Iran è uscito dall’angolo cui era stato costretto a causa del suo programma atomico, già il 14 luglio scorso dopo l’intesa voluta dall’amministrazione Obama e raggiunta con il gruppo dei 5+1 (Stati Uniti, Russia, Cina, Regno Unito, Francia più Germania), Il Sole 24 ore nei giorni scorsi ha riferito che 13 superpetroliere iraniane cariche di greggio sono pronte a salpare. Una delle mete prossime potrebbe essere il terminal della Siot. «Importanti e nuove prospettive potrebbero aprirsi a breve se cadranno le sanzioni all'Iran e da Trieste non solo potrebbero passare nuovi volumi di traffico transitando sui traghetti turchi, ma addirittura potrebbero essere ripristinate linee dirette», aveva preannunciato un paio di mesi fa il presidente degli spedizionieri triestini Stefano Visintin. I traghetti che già oggi collegano Trieste a Mersin sulla sponda meridionale della Turchia presto potrebbero riempirsi di camion iraniani. (s.m.)

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