Covid, il governo pensa a rivedere i parametri con una nuova stretta: Friuli Venezia Giulia a rischio

Dopo l'abbassamento della soglia dell'Rt per determinare il posizionamento nelle fasce, Roma sta valutando di far scattare in automatico la zona rossa nel caso in cui l'incidenza settimanale dei casi sia superiore a 250 ogni 100mila abitanti. Attualmente il Fvg è tra le 5 regioni italiane sopra quota 200
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TRIESTE Dopo l'abbassamento della soglia dell'Rt per determinare il posizionamento nelle fasce, il governo sta pensando di introdurre un'ulteriore stretta: se l'incidenza settimanale dei casi è superiore a 250 ogni 100mila abitanti scatta in automatico la zona rossa.

La proposta, avanzata dall'Istituto superiore di Sanità, è stata condivisa dal Cts e dovrà essere concordata con le Regioni. Un incontro tra il governo e i governatori, Regioni, Anci e Upi, è fissato per lunedì all 10.30, convocato dal ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, a cui parteciperà in videoconferenza anche il ministro della Salute, Roberto Speranza.

In base all'ultimo monitoraggio, se prevalesse questo parametro si troverebbe a rischio anche il Friuli Venezia Giulia (con un'incidenza settimanale di 205,39 casi ogni 100mila abitanti) insieme ad altre quattro regioni o province autonome che superano i 200 casi ogni 100mila abitanti.

Prima di tutto il Veneto, unica regione che andrebbe automaticamente in zona rossa, con un'incidenza a sette giorni di 454,31 casi per 100mila abitanti.

E a seguire Emilia Romagna (242,44), la provincia di Bolzano (231,36) e le Marche (201). Tutte regioni che, insieme al Fvg, saranno "sorvegliate speciali".

In ogni caso, nessuna regione è sotto la soglia dei 50 casi ogni 100mila abitanti, quella che, dice la cabina di regia del ministero della Salute, permetterebbe «il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e il tracciamento dei loro contatti».

L'incidenza più bassa si registra in Toscana, con 78,95 casi ogni 100mila abitanti.

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