Crescono i tumori fra i bambini

Sono allarmanti i dati resi noti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità

Gli ultimi dati del registro tumori Airtum e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità riportano dati allarmanti per quanto riguarda l'incidenza di mortalità nella popolazione per cancro e tumori, soprattutto in quella infantile italiana, ponendo l'Italia fra i Paesi con il più alto riscontro di diagnosi tumorali.

A questo punto sorge spontaneo e naturale domandarsi il perché di questo considerevole aumento nella diagnosi di tumori in Italia ed al contempo realizzare che tutto ciò non può essere un fenomeno del tutto casuale. Età, fattori ereditari, sole e raggi ultravioletti, alcol, alimentazione sbagliata, sovrappeso, obesità e sedentarietà sono fra i maggiori agenti che portano alla formazione di tumori. Eppure, le cause di quest'ultimi non sono da ricercare solo in questi ambiti, non va infatti scordata la pesante influenza dell'inquinamento sulla salute delle persone, basti pensare al caso della Terra dei fuochi. Un territorio di 1076 kilometri quadrati , compreso fra Caserta e Napoli, nel quale sono situati 57 comuni , nei quali risiedono circa due milioni e mezzo di abitanti. Quest'area si caratterizza per lo sversamento illegale di rifiuti, anche tossici, da parte della camorra con conseguenze gravissime sull'ambiente, sui prodotti agricoli coltivati e quindi anche sulla salute delle persone che risiedono in queste zone o limitrofe. Infatti, nei rilievi del recentissimo rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità sulla Terra dei Fuochi si legge che si sono constatati eccessi nel numero di bambini ricoverati nel primo anno di vita per tutti i tumori, e, in entrambe le provincie, una dismisura di tumori del sistema nervoso centrale nella fascia di età 0-14 anni.

Per quanto riguarda le nostre zone , dopo il blocco del traffico a fine gennaio per lo sforamento dei limiti di sicurezza dei livelli di pm10, si dibatte sulla proroga dell'uso del carbone nella centrale termoelettrica A2A fino al 2025. Le associazioni ambientaliste hanno chiesto di definire una uscita strategica dal carbone e una riconversione dell'area introducendo l'utilizzo di nuove tecnologie e lo sfruttamento di fonti rinnovabili. A loro sostegno si aggiungono le sollecitazioni di Sabina Cauci, ricercatrice di biochimica clinica e biologia molecolare dell'Università di Udine che in tempi brevi esporrà lo studio epidemiologico eseguito sulla zona .

A Trieste la situazione è ancora più grave: risulta essere molto inquinata soprattutto a causa della Ferriera, che da molti è considerata "l'Ilva del nord" per i livelli di inquinamento che a volte superano quelli del quartiere Tamburi di Taranto. Uno studio recente sulla concentrazione di polveri sottili nell'abitato a ridosso dell'impianto commissionato da due parlamentari rilancia allarmi e proteste che mettono alle strette Regione e Comune, costretti a minacciare la chiusura degli impianti. I cittadini di Trieste hanno anche loro espresso il loro forte disappunto organizzando il 31 Gennaio, un corteo contro l'impianto siderurgico da Piazza Oberdan fino a Piazza Unità. Tutto ciò contribuisce a motivare l'urgenza degli interventi tesi a ripristinare la qualità dell'ambiente. L'Italia inoltre è il paese europeo che consuma più pesticidi per ettaro di suolo agricolo e la contaminazione nelle falde acquifere superficiali e profonde aumenta a dismisura.

Qualcuno sta, quindi, facendo qualcosa per arginare il problema? A riguardo della Terra dei Fuochi sono stati presi alcuni provvedimenti, quali il Decreto di assimilabilità, la piena attivazione del sistema di controllo sul trasferimento dei rifiuti (Sistri), l'obbligo di Valutazione di Impatto sulla salute e il controllo governativo sui processi di bonifica.

Nonostante questi provvedimenti ed alcune brillanti trovate, come quella del sistema di economia circolare, per trasformare i rifiuti in punti per il recupero termoelettrico e cinetico, la situazione non sembra migliorare.

Uno dei maggiori problemi , soprattutto in questa zona, è che le fabbriche i cui scarti inquinano i terreni , risultano inesistenti, come dei fantasmi; questo perché smaltiscono a nero i rifiuti o chiedono ad altri (spesso alla malavita organizzata) di farlo per loro.

Insomma, i provvedimenti e le leggi per ridurre i fattori nocivi e inquinanti ci sono, ma si scontrano con notevoli difficoltà. Don Maurizio Patriciello, un prete di Caserta ha consegnato al Presidente del Consiglio Renzi un documento che testimonia i gravi fatti della Terra dei Fuochi, chiedendogli aiuto; ed allo stesso modo anche la dottoressa Patrizia Gentilini, medico onco-ematologo, ha scritto una lettera aperta al presidente Sergio Mattarella, nella quale implora di mettere in atto dei comportamenti e delle decisioni che possano realmente diminuire l'alto tasso d'inquinamento in Italia e conclude sperando che "tutto non rimanga ancora una volta, lettera morta".

Gaia Munaro

III BSU Liceo Sc. Umane

“Slataper”

Riproduzione riservata © Il Piccolo