CRTrieste a caccia dei soldi versati per Bavisela e Globo

di Claudio Ernè
A caccia del denaro perduto, per riportarlo nei forzieri della banca.
I vertici della Fondazione Crt hanno deciso di costituirsi parte civile nell’udienza del 25 gennaio prossimo, quando di fronte al giudice Luigi Dainotti compariranno Fulvio Belsasso e Claudio De Polo, coinvolti entrambi nell’inchiesta sul mai nato museo scientifico di Campo Marzio. Truffa e malversazione sono le ipotesi di reato per cui il pm Federico Frezza ha chiesto il rinvio a giudizio dei legali rappresentanti rispettivamente di “Globo divulgazione scientifica” e della “Fondazione fratelli Alinari di Firenze”.
La Fondazione si costituirà però nel giudizio unicamente contro Fulvio Belsasso e contro “Globo” per cercare di ricuperare i 400 mila euro stanziati e versati per realizzare il mai nato museo. La “Fondazione Alinari”, al contrario, non ha ricevuto un centesimo dalla Fondazione Crt e pertanto resta esclusa da ogni richiesta di risarcimento proveniente da questa fonte.
La stessa Fondazione Crt ha agito in uguale modo nei confronti dell’Associazione Sailing People a cui aveva versato per la redazione dei progetti di ristrutturazione della diga vecchia e per la loro realizzazione, un milione e 300 mila euro. Un “consiglio” non ufficiale era venuto dall’amministrazione comunale.
Una parte del milione e 300 mila euro era andata ai progettisti; un’altra alle imprese di costruzione per i lavori effettuati. E una terza parte, secondo l’inchiesta della Procura, ha preso invece altre vie. L’imprenditore Manlio Romanelli, già consigliere di amministrazione di Acegas Aps, nonchè componente della Giunta esecutiva della Camera di Commercio e il geometra Luca Bliznakoff, sono stati rinviati a giudizio per truffa nell’ambito di questa indagine.
L’inchiesta affidata alla Guardia di Finanza, ha messo in evidenza che i due imputati hanno contribuito nei rispettivi ruoli a ingannare la Fondazione CrTrieste. Romanelli e Bliznakoff, secondo l’accusa, hanno predisposto realazioni, computi metrici, rendiconti e contabilità non vere, “gonfiando” quanto era stato effettivamente speso per il risanamento della diga vecchia.
In questa ottica, distorta ad arte secondo l’accusa, la Fondazione è stata indotta più volte in errore e ha erogato a più riprese un milione e 300 mila euro all’associazione “Sailing People” che all’epoca era presieduta dallo skipper Federico Stopani. Stopani ha già patteggiato e gli è stata applicata la pena di un anno e 10 mesi con la condizionale. Nessuno si è costituito parte civile contro di lui perché le controparti hanno ritenuto che fosse tempo perso dal momento che l’ex campione di vela difficilmente potrà risarcire il danno procurato. Del resto lui stesso ha affermato in una intervista di “essersi rovinato economicamente avviando l’operazione di valorizzazione della diga”.
Ora questo milione 300 mila euro vengono chiesti a chi è subentrato a Stopani al vertice dell’associazione: in altri termini ai nuovi concessionari della diga, il gruppo industriale friulano D’Arcano che in questi ultimi mesi ha speso nella ristrutturazione dello stabilimento ingenti somme per consentire ai triestini e ai turisti la fruizione di quell’isola posta a poche centinaia di metri da piazza dell’Unità.
Ma non basta. Una eventuale richiesta di risarcimento coinvolgerà anche la gestione della “Bavisela”, i cui vertici sono finiti anch’essi sotto inchiesta per presunte truffe, falsi e malversazioni. L’inchiesta che è stata avviata dal pm Giorgio Milillo coinvolge come principale indagato il presidente Franco Benedetti. Gli altri indagati “targati” Bavisela”, sono il cittadino americano Gary Lee Dove, titolare di una palestra di via Economo; Cristiano Giannopulo, organizzatore di concorsi di bellezza; Fabio Guastini, amministratore di una ditta di San Canzian d’Isonzo specializzata in allestimenti di palchi e pedane, nonchè Nadine Dagmar D’Ambrogio, moglie separata di Franco Bandelli, l’ex patron della maratona triestina. Coinvolti nell’indagine anche Emilio Vesnaver Mara Silla, Nisida Zanette, Michael Kikvadze, Nico Kikvadze e Alexander Rojaz.
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