Curry, panna acida e menta maghrebina

Ci vuole la teiera giusta, d’argento, con il beccuccio molto lungo. Ma soprattutto la menta giusta. Quella piperita, dalle foglie aghiformi, che si trova solo nel Nord Africa. Il tè marocchino ha tutta una sua preparazione e un modo di essere versato particolare, che solo un maghrebino doc può conoscere. Chi ha conosciuto Kaled Fouad Allam, scrittore ed ex parlamentare che per lungo tempo visse a Trieste, ricorda che il suo passaggio obbligato, almeno una volta alla settimana, era da “Bismillah alimentari”. Tra le mensole di questo negozio è facile trovare infatti la menta marocchina, unica e inimitabile per un tè da bere esclusivamente in piccoli bicchieri di vetro. Il foro commerciale in via Madonnina è uno dei pochi e specializzati punti vendita, concentrati soprattutto nelle vie attorno a piazza Garibaldi ma non solo, che riforniscono le diverse comunità nordafricane che vivono a Trieste e i triestini stessi.
Andare a caccia di cibo etnico nel capoluogo giuliano dopotutto non è così difficile. Nascoste o ben visibili, decentrate o inserite nel loro quartier generale, queste realtà tengono duro e riescono a mantenere la loro autonomia. È il caso appunto di Alimentari Bismillah che è anche luogo d'incontro per tanti musulmani, perché è pure macelleria islamica con carne rigorosamente “halal”, parola araba che significa «conforme alla legge». Si ha così la sicurezza che manzo, vitello e pollo (niente maiale ovviamente) siano stati macellati e lavorati secondo i dettami dell'Islam.
L’Est si presenta sul territorio triestino attraverso Russki dom, negozio che ha aperto qualche anno fa le porte a stranieri nostalgici e italiani in via Ginnastica 22. La metà dei clienti sono russi, ucraini, moldavi e polacchi, gli altri triestini. «I nostri prodotti sono piaciuti moltissimo - spiega il proprietario Alexander Jariashvili di origine georgiana - abbiamo tre reparti: alimentari, tipico artigianato russo e un’enoteca con le marche migliori di vodka, anche polacche, e una grande varietà di vini georgiani, una rarità, che non si trova da nessuna parte. Hanno sapori e profumi differenti dai vini italiani e oltre a quelli realizzati in botte di legno, abbiamo quelli fatti nelle anfore interrate, un metodo molto antico».
Proprio in piazza Garibaldi ha cambiato da poco gestione, dopo appena due anni di vita, il primo supermercato dell'Est che raccoglie cibi di tradizione ucraina e rumena. Ad intraprendere questa nuova avventura Andreescu Felix Aurelian, presidente della comunità rumena, già a capo di una falegnameria, dell'hotel Transilvania (a Fernetti) e del bar buffet Transilvania (in via Udine). «Abbiamo arricchito il minimarket (aperto dal lunedì al sabato dalle 9 alle 20) con un laboratorio di gastronomia e pasticceria tipici dell'Est - spiega -. Ora stiamo aspettando l'autorizzazione dal Comune per mettere dei tavolini fuori». Non mancano i reparti di salumi e di formaggi di pecora, capra e mucca esportati dalla Romania, così come la tipica “smantana”, la panna acida.
Ma c’è anche un po’ di Turchia e di India. Nel market di piazza Libertà all’angolo di via Ghega si possono trovare gli ingredienti adatti per fare la Baklava, il dolce tipico del Medio Oriente e Balcani, e lo yogurt turco. In via Torrebianca invece Currymix, gestito da Irin Parvin Khan, raccoglie alimenti asiatici, africani, bengalesi e sudamericani. Qualche esempio? Chips di alghe Nori, Nanami Togarashi, la tradizionale miscela di spezie per le ricette giapponesi, confezioni da chilo di riso basmati e la “panela” per fare le zollette di zucchero.(b.m.)
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