D-day a Fiumicello e Villa per la fusione

Maratona-referendum consultivo. Alle 23 aveva votato il 44,99% dei residenti dei due Comuni
Bonaventura Monfalcone-24.09.2017 Seggi elettorali-Fiumicello e Villa Vicentina-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-24.09.2017 Seggi elettorali-Fiumicello e Villa Vicentina-foto di Katia Bonaventura
Giornata del verdetto, quella di ieri, affidato ai cittadini di Fiumicello e di Villa Vicentina chiamati ai seggi per dire “sì” oppure “no” a unirsi nel nuovo Comune denominato “Fiumicello Villa Vicentina”.


Il referendum consultivo per la fusione dei due enti locali s’è dunque affidato a 5.443 residenti, di cui 4.214 di Fiumicello e 1.229 di Villa Vicentina.


Urne aperte dalle 7 alle 23, per poi andare allo scrutinio immediato.


Alle 23 ieri l’affluenza ha segnato il 44,99% degli aventi diritto al voto, a quota 2.449: nei quattro seggi di Fiumicello avevano espresso il loro parere 1.671 residenti, e 778 nell’unico seggio allestito a Villa Vicentina.


Una partecipazione da parte della popolazione ben lontana, almeno stando alle proporzioni, dalla metà delle due comunità messe assieme.


La mattinata aveva messo in fila un andamento altrettanto “tiepido”: il dato di mezzogiorno ha registrato appena 702 vontanti, il 12,90%, distribuiti rispettivamente in 473 residenti fiumicellesi, ossia l’11,22%, e 229 aiellesi, con il 18,63%.


Il referendum consultivo ha posto ai cittadini un quesito netto: “Vuoi la fusione tra Fiumicello e Villa Vicentina?”. Bastava pertanto consegnare il proprio parere su un “Sì” o un “No”.


Non è tuttavia previsto il quorum ai fini della validità della consultazione referendaria. Per sancire la fusione pertanto è necessario il raggiungimento del 50 per cento più uno dei voti complessivi raggiunti in entrambi i due Comuni.


La fusione nel nuovo Comune “Fiumicello Villa Vicentina” comporta un bacino di 6.326 abitanti, unendo ai 4.953 residenti di Fiumicello i 1.373 di Villa Vicentina. Il tutto a fronte di un peso demografico utile a diventare il secondo ente locale dell’Unione territoriale (Uti). Insomma, un grande centro di 28,80 chilometri quadrati.


A fronte dell’esito positivo del referendum, la nascita effettiva del nuovo ente, secondo quanto previsto dalla legge regionale numero 5 del 2003, prevede sessanta giorni dalla proclamazione del risultato quale lasso di tempo entro il quale la giunta regionale deve presentare al Consiglio un disegno di legge a sancirne la costituzione.


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