Da onorevole del Pdl a pescatore di frodo

Il deputato italiano Biava beccato a Pelagosa da una vedetta militare croata: non aveva il permesso. Se la cava con 67 euro. E il ministero croato informa la Farnersina 

SPALATO. L’isolotto di Pelagosa (Palagruza in croato), nel bel mezzo dell’ Adriatico, si è rivelato ancora una volta fatale per i pescatori italiani. Stavolta le autorità di Zagabria non hanno pizzicato pescatori professionisti intenti a calare reti in acque territoriali croate, bensì hanno sorpreso martedì nientemeno che il deputato del Popolo della Libertà, il 47. enne Francesco Biava, membro della commisione parlamentare per l’Agricoltura. È stato accertato che l’onorevole aveva deciso di recarsi in quel di Pelagosa per una battuta di pesca, senonché ha voluto farlo sprovvisto di regolare licenza e per giunta su un’imbarcazione non registrata e senza alcun contrassegno.

Un classico pescatore di frodo, che sperava di farla franca confidando nel fatto che si tratti di un esteso braccio di mare, dove alle motovedette di polizia e Marina militare della Repubblica di Croazia non sarebbe stato facile notare quel natante di 13 metri e mezzo, uno Swift Trawler 42. Le acque nei pressi dell’ isoletta fanno gola anche ai pescatori dilettanti avendo ancora fondali sufficientemente ricchi e inoltre sono attraversate da stupendi esemplari di pesce azzurro o di pesce pelagico. Biava non ha avuto fortuna: ha fatto scendere dall’ imbarcazione un piccolo gommone (anch’ esso senza contrassegni) ed era pronto per mettere a pagliolo pesci taglia mozzafiato quando ha visto avvicinarsi la motovedetta militare Hrvatska Kostajnica, al cui equipaggio ha dichiarato di non avere alcun permesso.

Della cosa sono stati informati il Centro nazionale raccolta dati del ministero dell’ Interno e l’Ispettorato alla Pesca, con il parlamentare – così le fonti croate – che non ha voluto affidarsi al «lei non sa chi sono io», ovvero non ha dichiarato di essere membro della Camera dei deputati del Parlamento di Roma. È stato così trasferito al commissariato di polizia di Lissa, dove è stato fatto segno di una pena pecuniaria di 500 kune, circa 67 euro, per avere violato la legge sulla pesca in mare. Biava ha diritto a ricorrere in appello.

Il deputato italiano ama trascorrere le vacanze sull’isola di Lissa e l’altro ieri ha voluto prendere a noleggio l’imbarcazione per la puntata a Pelagosa. A farsi vivo è stato il ministero croato degli Esteri e degli Affari europei, il quale ha confermato quanto avvenuto e ha informato il Consolato italiano a Spalato. «L’onorevole Biava – così dal dicastero – sarà ascoltato dal competente giudice alla Capitaneria portuale di Spalato. Nessuno, né il deputato e neanche il consolato italiano, hanno avuto da ridire sul comportamento delle autorità croate in questa vicenda».

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