Da Trieste a Klagenfurt Il fil rouge mitteleuropeo passa attraverso il palato

Aleggiano atmosfere triestine oggi a Klagenfurt, il capoluogo della Carinzia dall’anima inequivocabilmente mitteleuropea. Nell’ambito delle “Giornate della cucina Alpe Adria”, alle 16 e alle 19.30 i riflettori saranno infatti puntati su Alexandros Delithanassis, peraltro l’unico relatore cui la manifestazione abbia riservato due interventi.
L’editore, librario e patron dell’Antico Caffè San Marco racconterà la cultura del caffè come identità di Trieste e dell’Italia, oltre che l’anima triestina letteraria, intellettuale ma anche culinaria, punto d’incontro di etnie diverse. La manifestazione carinziana, giunta alla terza edizione, quest’anno si è data un’impronta particolare.
Nel momento in cui il distanziarsi prevale sull’avvicinarsi, a causa dell’emergenza sanitaria, Klagenfurt ha infatti deciso di stringersi attorno alle terre vicine: Carinzia, Slovenia, Friuli Venezia Giulia e Veneto, con cui condivide radici culturali, vicende storiche, profumi e sapori. Proprio i sapori comuni rappresentano il fil rouge del festival che, con 15 chef ospiti e 30 eventi in programma fino al 27 settembre, intende candidare Klagenfurt a capitale del gusto dell’Alpe Adria.
Nel rispetto delle norme deliberate dal governo Kurz – mascherine, disinfezione delle mani, attenzione al distanziamento e soprattutto nessun sintomo –, i partecipanti agli incontri di oggi si potranno far sedurre dai racconti di Delithanassis sul mondo del caffè e dei caffè a Trieste. Ad esempio di come quella polvere nera divenne il motore di locali che rivoluzionarono la scena sociale, aprendo sin dagli albori della loro storia agli intellettuali e alle donne. «Se per le donne furono luoghi dove finalmente ritrovarsi – spiega Delithanassis –, per artisti e scrittori rappresentarono gli spazi in cui consumare bevande stimolanti per la mente e trascorrere “economicamente” al caldo le fredde ore dei mesi invernali, scambiando impressioni con altri intellettuali. Joyce è l’esempio perfetto». «Il caffè a Trieste è stato occasione d’incontro tra persone e culture di tutte le etnie – continua –. Il primo caffè in piazza Unità fu fondato da un greco, ci sono stati caffè gestiti da armeni, il San Marco era l’incontro degli irredentisti».
A conversare con Delithanassis – di Trieste, della sua vita letteraria e artistica, ma anche dei suoi sapori e vini – sarà un profondo conoscitore della città giuliana: Felix Kuchler dell’Università di Klagenfurt, mentre modererà il noto giornalista austriaco Michael Kerbler. In una manifestazione che ruota attorno al tema della cucina, in cui ai fornelli si esibiscono spettacolari chef stellati tra cui Alessandro Gavagna della Subida di Cormons, (23 settembre allo Schloss Mageregg), anche nell’incontro “triestino” non mancherà l’occasione per il pubblico di deliziare il palato.
Il talentuoso chef del San Marco, lo sloveno Matija Antolović, attraverso l’assaggio di alcuni suoi piatti, dal prosciutto cotto in crosta ai bigoli con fegato di seppia, limone fermentato, racconterà come Trieste a tavola sappia sintetizzare mare, montagna, orti e cortili. Solo una città con una visione che non conosce confini può farlo. —
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