Da una rara forma di distrofia muscolare ereditaria una speranza per battere l’Aids
Marisa e Jessica, madre e figlia di Farra d’Isonzo (Gorizia), soffrono di una malattia rara che è resistente al virus dell’Hiv, nota come distrofia dei cingoli. La loro patologia, che colpisce appena 200 persone in tutto il mondo, potrebbe essere una chiave di ricerca per battere l’Aids. Se ne è accorta la prestigiosa rivista scientifica Plos Pathogens, che in questi giorni ha pubblicato i risultati di uno studio condotto dall’Istituto Carlos III di Madrid. “Siamo di fronte ad una situazione eccezionale, su un confine comune tra malattie rare e malattie infettive - affermano la dottoressa Sara Rodríguez-Mora, prima firmataria dello studio pubblicato, e i co-autori dottor Mayte Coiras e dottor José Alcamí, ricercatori dell’Unità di Immunopatologia dell’Aids dell’Istituto di Salute Carlos III di Madrid - Se riuscissimo a capire i meccanismi potremmo progettare strategie farmacologiche e di terapia genica per bloccare da un lato l’infezione da Hiv nei linfociti e dall’altro per annullare l’azione del gene e quindi migliorare i sintomi della distrofia dei cingoli”. (a cura di Eleonora Giovinazzo) LEGGI L'ARTICOLO
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