Dai Paesi Baschi, Piemonte e da Trieste per manifestare contro il Cpr di Gradisca e la militarizzazione dei confini
Dalla Spagna (e in particolare dai Paesi Baschi), ma anche dal Piemonte e da Trieste per dire ancora una volta "no" ai Cpr, alla militarizzazione dei confini, alla criminalizzazione del diritto ad emigrare. Poco più di 200 persone, giovedì 18 luglio hanno raggiunto Gradisca d'Isonzo per un presidio pacifico di fronte alla "famigerata struttura di detenzione isontina" per i rimpatri ed al vicino Cara. Si trattava dei partecipanti alla Carovana Abriendo Fronteras, che ha attraversato la penisola iberica, la Francia ed il Nord Italia per ripercorrere le rotte insanguinate dei migranti. Di ritorno da Bihac, Bosnia Erzegovina, il punto forse più doloroso della Balkan Route con il suo discusso centro profughi, i militanti hanno voluto fermarsi a quello che hanno definito il "lager" di Gradisca, per poi fare tappa anche a Trieste in piazza Libertà, simbolo assieme al Silos di un "sistema migranticida". Guardati a vista dai poliziotti gli attivisti - di tutte le età, dai 20 ai 70 anni - sono arrivati bordo di tre pullman e diversi altri mezzi: uno da Madrid, uno dai Paesi Baschi, uno da Valencia, Alicante. Moltissimi i militanti dal Piemonte - gemellati con la rete di Abriendo Fronteras -, presenti anche movimenti della galassia No Cpr regionale. Servizio di Luigi Murciano, video di Pierluigi Bumbaca
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