«Dal Guardian il sigillo sulla bellezza di Trieste: è difficile non amarla» - Video
Heinichen: «Per il turista curioso è una bella avventura». Pozzecco: «Sono stato ovunque ma questa città è speciale»

Lasorte Trieste 30/04/17 - S.Giusto, Turisti
Il Guardian pazzo per Trieste: "Tra le città d'Europa più belle da visitare"
TRIESTE La bellezza, la storia, il cibo e il mare. E l’elenco potrebbe andare avanti a lungo. Per i vip triestini, doc e acquisiti, il suggerimento del Guardian di visitare la città, inserita tra le cinque mete top d’Europa, poggia su solidissime basi. Che si tratti di scrittori, sportivi, musicisti, di patochi o espatriati, sudamericani o tedeschi, il giudizio è unanime.
Veit Heinichen si dice «contentissimo che la città goda finalmente dell’attenzione di più giornali esteri: luoghi come Venezia e Firenze sono abusati dal turismo e quindi ben venga che l’attenzione cada su una città complessa e ricca di cultura come la nostra». Lo scrittore di gialli si fa trasportare quando parla del posto dove ha scelto di vivere: «È la città d’Europa che ha vissuto il Novecento più di ogni altra, un luogo con grandi potenzialità economiche e imprese di livello internazionale. Ma i turisti arrivano perché è bella ed molto più raggiungibile di prima: bene il ritorno del volo con Francoforte, ma manca da troppo il collegamento con Parigi e Bruxelles. Per un turista curioso Trieste è una bella avventura, fra città e Carso, anche se per venirci basta la “dura” decisione che ogni giorno si deve fare sul cibo: terra o mare?».
L’ex giocatore e ora allenatore di basket Gianmarco Pozzecco risponde dal buen retiro a Formentera e non vede l’ora di tirar fuori il dialetto: «Il triestino pensa che il mondo sia tutto lì. Difficile andarsene perché ci si vive molto bene, ma è quando cominci a girare che ti rendi conto della bellezza della città. Ho vissuto in tanti posti e fatto trasferte dappertutto: posso dire che viviamo in un posto stupendo e chi ci è venuto mi dà sempre feedback positivi». Pozzecco sospira quando parla della «città stupenda con il suo mix architettonico, la magia di piazza Unità, il mare impagabile: amo i posti piccoli e Trieste è un ottimo compromesso. Fatico a trovare una città dove si viva meglio e poi i triestini e la loro filosofia scanzonata mi fanno ridere».
E degli autoctoni parla pure il musicista e umorista Maxino Cernecca: «Chi ci ha messo in classifica ha conosciuto la metà che ti apre le braccia e non la metà dei ranzidi!». Poi pure il comico si fa serio: «Un posto è veramente bello solo quando lo visiti e ti ci vorresti trasferire. Mi capita di pensarlo di alcuni posti ma dura il tempo della vacanza: passa appena torno e vedo la costiera. Penso che l’impatto di quel mare sia potente per il turista. E anche la vista di piazza Unità, anche se noi ci passiamo sempre e non la vediamo più. Col lavoro che faccio, Roma e Milano mi darebbero molte più possibilità ma non riuscirei mai a lasciare la città».
Il calciatore Pablo Granoche si immagina «a crescere qui i miei tre figli anche in futuro. Con Mauro Milanese abbiamo ragionato sul dopo, ma vivo ancora con grande trasporto il calcio giocato ed è presto per parlarne. Trieste è splendida: un sudamericano come me soffre il freddo ma dura due mesi, poi non resta che godersi questo mix di una città che ha il mare e la mentalità del Nord. Trieste è una città da conoscere, ha una storia bella e da approfondire. Ed è diventata molto turistica: sono arrivato dieci anni fa e sono tornato ora, apprezzandone la crescita iportantissima da questo punto di vista». —
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