Dal Polivalente al Contavalle

Tutte le strutture che si rivolgono a chi è in difficoltà e non riesce a risollevarsi
Bumbaca Gorizia 27/09/2008 Villaverde, Messa per S Vincenzo - Foto di Roberto Coco
Bumbaca Gorizia 27/09/2008 Villaverde, Messa per S Vincenzo - Foto di Roberto Coco

In città mancano dei bagni pubblici, ma per i clochard goriziani c'è almeno un luogo dove poter andare in caso di bisogno di servizi igienici. È il Centro Polivalente di via Baiamonti, che fino a qualche anno fa era anche la struttura comunale deputata ad ospitare, in piccoli e semplici alloggi, persone in estrema difficoltà economica. Oggi non è più così, perché il Comune è stato costretto a ricalibrare le sue strategie. «Un tempo il Polivamente ospitava una sorta di casa-famiglia - spiega l'assessore Silvana Romano - ma negli anni ci siamo accorti che in molti casi le persone che si rivolgevano a noi e che accoglievamo in questa struttura finivano per approfittare della situazione. C'è stato anche chi è rimasto a vivere al Polivalente per 10 anni, senza nemmeno manifestare l'interesse a cercare una sistemazione definitiva più dignitosa». Il motivo? Probabilmente perché l'assenza di affitto, ovviamente, ma anche di bollette da pagare o altre incombenze finiva per indurre gli ospiti a "sedersi" sulla situazione. «Ovviamente invece lo scopo della struttura di accoglienza era quello di rispondere alle emergenze, e in tal senso c'era bisogno anche di una rotazione degli ospiti - dice Romano -, perché le richieste di aiuto sono sempre tante. Così abbiamo optato per altri tipi di soluzioni». Una di queste è il compendio della Campagnuzza, dove i 32 piccoli alloggi un tempo riservati solo agli anziani ora sono messi a disposizione di tutte le fasce di età di persone bisognose. Per la terza età rimane il Centro Faidutti di Sant'Anna, per il quale però il bando da 54 posti è ancora aperto e non riscuote più la grande quantità di domande di un tempo. Ancora, al Comune sono assegnati una decina di posti nel dormitorio della Caritas della Piazzutta e sono stati sottoscritti due protocolli d'intesa per rispondere alle emergenze abitative. «Uno con la cooperativa Arcobaleno - spiega sempre Silvana Romano -, dove trovano alloggio gli uomini, e un'altra con il Contavalle, dove vengono ospitate le donne e i minori». Oggi dunque gli spazi del Polivamente sono stati rimodulati. Il centro resta luogo di aggregazione e incontro, soprattutto per gli anziani, come detto mette a disposizione dei servizi igienici (ovviamente su richiesta, all'ingresso) per le persone senza dimora, e oltre ad ospitare diverse associazioni cittadine dà spazio anche ai nuovi uffici dell'Ambito. Non solo. In via Baiamonti è stato ricavato anche un spazio tutelato e protetto dove i genitori separati possono incontrare i figli, affiancati se necessario dagli assistenti sociali. In ogni caso, anche senza arrivare alle situazioni-limite di chi non ha un tetto sopra la testa, l'emergenza abitativa continua ad essere un problema d'attualità, anche a Gorizia. Nelle scorse settimane, ad esempio, ne aveva parlato anche il parroco di San Rocco don Ruggero Dipiazza, tracciando un bilancio del Fondo di Solidarietà della parrocchia. «Sempre più spesso, e così anche in questo inizio di 2017, le richieste di aiuto ci arrivano da famiglie di italiani, toccate dalla perdita di una sicurezza economica - aveva detto don Dipiazza -. E in molti casi anche la solidarietà e il sostegno dei parenti non sono più sufficienti». (m.b.)

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