Dal Senegal e dal Mali, l’amicizia fra popoli si stringe sul campo da calcio

La nuova edizione del torneo organizzato dall’associazione Sunukadjor sul terreno di gioco della Roianese. E c’è chi indossa la maglia di Pogba

Ugo Salvini

Un torneo di calcio nel quale il gioco ha assunto il ruolo di manifesto della volontà di integrarsi, dell’impegno nella solidarietà, nell’esprimere l’amicizia che lega fra loro tutti coloro che sono giunti a Trieste dopo aver lasciato il paese africano d’origine, e con chi li ha accolti benevolmente.

È stato ancora una volta un successo di partecipazione il torneo che ha visto alternarsi, ieri per l’intera giornata, sul campo della Roianese, a due passi dal cavalcavia di Barcola, ben sei formazioni composte da africani che vivono e lavorano a Trieste, a Monfalcone, in altri centri del Friuli Venezia Giulia.

Indossando le divise multicolore raccolte nel corso di vari appuntamenti sportivi e mettendo in sottofondo, utilizzando gli altoparlanti dell’impianto per il calcio a sette, le musiche tradizionali dei loro Paesi, un centinaio di africani provenienti dal Senegal, dalla Mauritania, dal Mali, dal Gambia, hanno formato sei squadre, che si sono gagliardamente affrontate per celebrare, ancora una volta, la loro presenza sul territorio, nell’ambito dello sport più puro, quello dilettantistico. «Sono arrivato qui a Trieste nel 2010 – ha spiegato Dieng Bara – e nel 2018 ho pensato, assieme a un gruppo di connazionali e ad amici triestini che nel frattempo avevo conosciuto, di fondare un’associazione che si occupasse di tutti gli africani che vivono in questa regione e così è nata “Sunukadjor”. Oggi abbiamo circa 150 soci – ha precisato – in gran parte senegalesi, ma ci sono anche africani di altri Paesi e triestini che hanno piacere di collaborare con noi. Da quel momento abbiamo dato vita a numerose iniziative, fra cui questa del torneo di calcio, che ha riscosso successo fin dalla prima edizione. Ma organizziamo anche incontri culturali, appuntamenti di approfondimento, dedicati alla storia dei nostri Paesi, alla tradizione religiosa. Ovviamente – ha aggiunto – non mancano le situazioni più semplici, quando ci troviamo per preparare i cibi tipici del nostro Paese per farli conoscere».

Ieri sul campo della Roianese ai giocatori si sono aggiunti, col passare delle ore, amici e parenti, tutti pronti a vivere la parte finale della manifestazione, che si è trasformata in una festa collettiva. «Qualche mese fa siamo riusciti anche ad allestire una raccolta di fondi – ha ripreso Bara – per aiutare un ospedale del nostro Paese, perché il legame col Senegal rimane sempre molto forte, anche se tanti di noi nel frattempo si sono definitivamente accasati a Trieste, trovando un lavoro regolare, mettendo su famiglia e stringendo rapporti molto buoni con i triestini».

A breve la “Sunukadjor” organizzerà, in città, in un luogo ancora da individuare, una festa per gli africani che vivono qui. «Certamente la faremo ad agosto – ha annunciato il fondatore dell’associazione – e inviteremo tutti, perché vogliamo essere aperti come lo sono stati coloro che ci hanno aiutato quando siamo arrivati qui per la prima volta».

Ousmane, grande tifoso di Pogba, ha indossato una maglietta con il nome del suo giocatore preferito: «Cerco di fare come lui – ha confessato scherzosamente – sapendo che è impossibile. Ma mi diverte giocare col suo nome sulla schiena». Cheikh Gueye è il presidente in carica della “Sunukadjor”: «Siamo molto soddisfatti della riuscita di questa manifestazione sportiva, che ha molto valore per noi – ha detto – perciò ci impegneremo in futuro per cercare di portarla avanti. Giocare a pallone nel contesto dell’amicizia reciproca – ha proseguito – significa sottolineare che vogliamo integrarci nel modo migliore, nella solidarietà e nel rispetto reciproco». —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo