Dal talco alle spezie Toso, la drogheria uguale a un secolo fa
Nel negozio datato 1906 tanti i prodotti spesso introvabili. Il titolare: "Più clienti giovani ora che il naturale è di moda"
Un grande cassetto in legno pieno di talco. Vasi in vetro ricolmi di gocce di pino, diavolini e boli al mentolo. E poi saponi, spugne, battipanni e palette scacciamosche appesi al soffitto. Entrare nella drogheria Toso è come iniziare una caccia al tesoro. A entrarci, in quella rivendita rimasta intatta dal 1906, ogni volta è una scoperta: lo sguardo viene rapito comunque da un oggetto nuovo, da un prodotto strano, curioso, spesso sparito da altri negozi a decenni. E i profumi non lasciano pace: una ventata di chiodi di garofano, di citronella, una di curry e poi un persistente buon odore di bucato appena lavato, quel tipico profumo di Marsiglia che evoca il pulito, la freschezza, i panni stesi al sole.
«La me dà velen per topi?», chiede una signora. «Due etti di caramelle al rabarbaro», domanda un'altra cliente. Visitare quel vecchio negozio di piazza San Giovanni, dove tutto è come un secolo fa, è un po’ salire sulla macchina del tempo e fare un salto nella Trieste di un tempo. Sembra di vederli entrare, quei signori con il cappello e il bastone alla ricerca della brillantina, accompagnati dalle signore pronte ad assaporare una caramella frizzante, a odorare un nuovo profumo alla violetta o al gelsomino oppure a provare quella nuova crema alla glicerina che rendeva la pelle liscia come un petalo di rosa.
Fondata nel 1906 da Vittorio Toso, oggi la drogheria è gestita dalla famiglia Kosmina. «Vittorio diresse questo negozio fino al 1935 - racconta Mauro Kosmina, titolare dal 2000 - successivamente a gestirla furono i suoi successori e mio zio Miro». Ed è da quel momento che l'insegna cambiò e alla scritta "Drogheria Vittorio Toso" venne aggiunta quella dicitura "Succ." che sta per "successori". «Negli anni '60 - ricorda Kosmina - gli eredi decisero di vendere le loro quote che vennero rilevate da mio padre, Corrado».
Corrado Kosmina, ritratto in tantissime foto d'epoca, lavorò in quel negozio per ben 65 anni. «Io avevo avuto la possibilità di fare il pesatore in porto - spiega il titolare - ma mia madre Silvana face di tutto affinché io restassi a lavorare con mio padre in drogheria. Una scelta che oggi reputo vincente». Ad affiancare Mauro Kosmina nella gestione dello storico negozio ci sono la sorella Nadia e il fratello Dario. La drogheria con i suoi scaffali color beige alti fino al soffitto, la vetrina con spugne marine di ogni forma e dimensione accanto a un'antica attrezzatura da sommozzatore e il suo ingresso con a terra la scritta in pietra "Olla" - vecchio marchio di ciucci per neonati e che oggi produce preservativi - è sempre affollata.
«C'è un incremento di clienti giovani - valuta il titolare - anni fa si vergognavano a entrare, oggi invece facciamo tendenza perché il naturale, il non trattato è ritornato di moda». Sugli scaffali ci sono vasi pieni di caramelle, di tè e di spezie da acquistare a peso. E poi colle, vernici, sali da bagno, oli essenziali, lucido per scarpe e un'infinità di candele. Nei grandi cassetti in legno ci sono ossidi per decoratori, terre verdi e rosse e il talco. Solo qui, a Trieste, si trovano i piumini catturapolvere in piume di struzzo o le scope in crine di cavallo. «Negli anni le richieste dei clienti sono cambiate, - spiega Kosmina - se un tempo vendevamo tante pitture e tanti profumi oggi c'è invece molta richiesta di erbe e spezie. Come di profumi manteniamo solo quello alla violetta di Parma e il dopobarba Mennen». E in futuro per la drogheria potrebbe arrivare una novità: «Vendiamo già con successo il miele e stiamo meditando - svela Kosmina - se iniziare a proporre dell'olio extravergine: potrebbe essere un'idea». (1.continua)
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