Dall’Estremo Oriente alla periferia di Trieste: la lunga marcia dell’ape cinese gigante

TRIESTE È grande il doppio rispetto a quella normale, non nidifica in sciami e fortunatamente non è aggressiva. Ha queste caratteristiche la nuova ape avvistata ufficialmente a Trieste. È l’ape resinosa gigante (Megachile sculpturalis), detta anche “ape cinese”, il cui primo esemplare è stato trovato in un giardino del rione di Gretta il 12 luglio scorso. La conferma è arrivata dall’esperto naturalista Nicola Bressi: «La grossa ape proviene dalla Cina, ma ora sta girando il mondo grazie ai pallet. In natura infatti scava piccoli fori nel legno morto di pini e altre piante resinose, dove costruisce una culla di foglie per le larve crescono a base di nettare. Capita così che il legno venga usato per i pallet imbarcati poi sui container e le giovani api escano fuori in altre parti del mondo».
Si tratta di un’ape solitaria piuttosto grande per la sua famiglia, con dimensioni comprese fra 13 e 25 mm. L’insetto è di colore nero, con peluria gialla sul torace. È originario comedetto dell’Estremo Oriente (Cina e Giappone), ma negli ultimi anni ha iniziato a colonizzare la costa est degli Stati uniti, ed è presente anche in Canada, nell'Ontario. Ultimamente si sta diffondendo anche in Europa, Italia compresa. Nel nostro Paese il primo esemplare è stato segnalato in Piemonte nel 2009. Quest’anno gli esperti del Museo civico di Storia naturale di Trieste l'hanno trovata anche in un'altra località del Fvg: sui colli di Nimis, sopra Udine. «Le specie aliene invasive creano molti problemi agli ecosistemi in cui sono introdotte, ma quest’ape non è aggressiva e al momento non sembra competere con le specie autoctone di api del legno, come le nostre famose Xilocope o api viola. Potrebbe quindi forse essere un solo impollinatore in più per i nostri fiori. Auguriamocelo», puntualizza Bressi.
Come detto l’ape non appare pericolosa (almeno che non si decida di stringerla detro la mano), e non desta quindi timore rispetto invece alla “vespa mandarinia”, l'insetto che venne avvistato due anni fa nel giardino di casa da un cittadino di Muggia. La vespa mandarinia non solo è il calabrone più grande del mondo, ma ha un pungiglione di circa 6 mm e può iniettare un potente veleno. Come se non bastasse questo insetto è molto aggressivo e tende a proteggere strenuamente i propri nidi.
Questo esemplare, avvistato ufficialmente già in Liguria e Piemonte oltre che in Francia, è originario dell’Estremo Oriente e più precisamente di paesi quali Corea del Nord, Russia orientale, Cina, Taiwan, Nepal, India, Sri Lanka e soprattutto Giappone. «La vespa mandarinia è molto aggressiva nei confronti delle api – spiega Bressi - e rappresenta un problema per l’apicoltura, mentre non ho mai sentito di attacchi all'uomo. Detto questo, quell'avvistamento non venne mai confermato. L’ape resinosa gigante vista pochi giorni fa nel rione triestino di Gretta è invece un dato scientificamente certo». —
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