Datteri di mare proibiti, ma ancora nei menù

È un frutto di mare assolutamente proibito in Croazia fin dal 1995. Per la sua pesca, commercializzazione e consumo si rischiano fino a 5 anni di reclusione e il pagamento di multe fino a 27 mila euro, ma nonostante ciò può essere tranquillamente consumato in almeno una decina di ristoranti in Dalmazia. Il dattero di mare è croce e delizia per i ristoratori dalmati, ma anche per quelli istriani e quarnerini: croce perché si rischiano sanzioni da incubo e delizia perché – se impuniti – il guadagno è di quelli elevati.
Il giornale spalatino Slobodna Dalmacija si è occupato del tema, venendo a sapere che in una decina di esercizi ristorativi nella regione adriatica si possono ordinare questi molluschi bivalvi, naturalmente con un atteggiamento da carbonaro, senza alzare troppo la voce, magari strizzando l'occhio al cameriere di turno. Da quanto è dato ufficiosamente a sapere, i proprietari di ristoranti e trattorie pagano, rigorosamente in nero, i datteri ad un prezzo medio al chilo di circa 40–47 euro. Li rivendono al costo di 120 euro, mentre in alcuni locali di livello più alto si possono sborsare fino a 160 euro alchilo. I prezzi alle stelle pare non spaventino nessuno, con domanda sempre elevata trattandosi di delizia vietatissima e per tale motivo ancora più appetibile. I ristoratori amano maggiormente offrirli alla clientela d'oltreconfine, non fidandosi degli avventori locali, che potrebbero tirare brutti scherzi. Possono mangiare un piatto di datteri alla busara o in compagnia di spaghetti solo quei croati di cui il padrone dell'esercizio si fida ciecamente. La presenza nel menù di taluni ristoranti è ormai una specie di segreto di Pulcinella. Prova ne sia che un ristorante dei dintorni di Spalato ha ottenuto voti molto alti su TripAdvisor da alcuni clienti statunitensi che hanno lodato proprio la bontà dei datteri di mare, addirittura postando una foto dei bivalvi.
Sul portale Secret Dalmatia Blog–Travel Experiences in Croatia, tale Alan ha scritto che gli era stato offerto di mangiare i datteri, ma aveva opposto un deciso no. «Se si viene pizzicati dalla polizia o da un qualche ispettore a consumare questo frutto di mare in un ristorante – è quanto osservato da Alan sul portale - è prevista una pena pecuniaria fino a 6 mila dollari. Fate voi». Il Lithophaga lithophaga è tutelato severamente dalla legge sulla Salvaguardia ambientale e per i pescatori di frodo e i commercianti sono pronte pene detentive da un minimo di 6 mesi ad un massimo di 5 anni. Le ammende per le persone giuridiche sono comprese tra i 3.370 e i 27 mila euro, per quelle fisiche tra i 945 e i 4.045 euro. Se però al processo si stabilisce che grazie ai datteri si è ottenuto un guadagno, la multa può arrivare a diverse centinaia di migliaia di euro. Nel novembre 2017, la corte del Tribunale regionale di Fiume aveva condannato un gruppo di sei istriani per pesca e vendita del mollusco in Slovenia. La multa era stata di 364 mila euro, con condanne al carcere da un minimo di 1 anno ad un massimo di 4 anni e mezzo. —
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