“Deep Web”, il lato oscuro della rete dove paghi con i bitcoin

Quando quotidianamente utilizziamo i nostri motori di ricerca, crediamo di poter accedere alla totalità di internet, o almeno alla sua parte più consistente. In realtà dietro ai browsers, lontano...

Quando quotidianamente utilizziamo i nostri motori di ricerca, crediamo di poter accedere alla totalità di internet, o almeno alla sua parte più consistente. In realtà dietro ai browsers, lontano dalla nostra tranquilla o burrascosa navigazione in rete, si cela qualcosa di più misterioso e inaccessibile: il “Deep Web”. Il web profondo può essere considerato come un insieme di siti e di database che non possono essere rintracciati dai motori di ricerca come Google, ma in realtà è molto altro.

La più importante caratteristica del Deep Web, quella che lo rende allo stesso tempo così popolare e misterioso, è il totale anonimato che ci si assicura accedendovi. Il Deep Web ci riporta quindi alle origini segrete della rete creata inizialmente per garantire le comunicazioni militari. Il totale anonimato fornito dal lato oscuro della rete ha portato alla creazione di diversi siti con scopi illegali quali il commercio di droghe o armi, la pornografia minorile o la falsificazione di passaporti. I pagamenti all'interno del Deep Web vengono effettuati con una moneta virtuale chiamata “bitcoin”. I bitcoins apparsi la prima volta nel 2009 non hanno nessuna forma fisica, sono totalmente anonimi e difficilissimi da contraffare. Le transazioni all'intero del Deep web non subiscono né tassazioni né pagano commissioni bancarie d’alcun tipo, proclamando così un nuovo ordine monetario mondiale. Parlando del commercio illegale, non si può non citare “Silk Road”, sito specializzato nelle sostanze stupefacenti. Con il suo vasto archivio di recensioni, Silk Road era ritenuto una sorta di Amazon o Ebay del commercio illegale. L'arresto da parte della FBI nell'ottobre del 2013 del suo ideatore, Ross Ulbricht, giovane di Los Angeles, ha portato alla chiusura di Silk Road. Per accedere al web profondo, viene utilizzato un programma open source, chiamato “Tor” scaricabile facilmente da tutti e di semplice installazione. La richiesta da parte di molti utenti della rete tradizionale di maggior tutela della privacy porterà molti ad avvicinarsi alla rete profonda. C'è da chiedersi se in futuro il Deep Web riuscirà auto regolandosi a confinare i siti illegali ai suoi margini più bui creando una nuova rete più libera e democratica.

Federica Chalvien

Classe IV HL

Liceo classico F. Petrarca

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