Dentro la centrale dei vigili del fuoco fra mezzi, strumenti e pezzi di storia

Grandi e piccini in visita nella giornata di Santa Barbara, patrono dei pompieri Svelati i segreti del mestiere e alcune chicche di fine ’800
Silvano Trieste 2018-12-04 Caserma VVFF, porte aperte alla cittadinanza
Silvano Trieste 2018-12-04 Caserma VVFF, porte aperte alla cittadinanza



“Santa Barbara guidaci tu mentre il fuoco divampa nel buio. Se dai fiumi in piena strappiamo una vita sappiamo che ci aiuti tu. Questa nostra vita la regaliamo a te; la missione è dura ma il nostro cuore vola; un giorno senza rischi per noi non è vissuto; nei pensieri un credo: paura mai! Sempre avanti noi; non ci arrendiamo mai; dentro i terremoti, tra le fiamme con Te!”. Così recita parte dell’inno del corpo dei Vigili del fuoco, che ha festeggiato ieri il suo santo patrono aprendo le porte della caserma di via D’Alviano.

Una giornata di visita, che ha permesso a grandi e piccini di scrutare con curiosità e attenzione la struttura di comando, i mezzi di soccorso e gli attrezzi del pompiere, il tutto condito da qualche informazione sull’evoluzione storica della professione. Organizzata secondo dei turni, la visita si è svolta lungo un tragitto: partendo dall’esterno, è stato possibile intrufolarsi all’interno della struttura per ammirare gli antichi manufatti conservati dal corpo, giungendo infine a esplorare le autovetture di servizio (ordinarie e straordinarie) e a toccare con mano alcuni degli strumenti indispensabili per esercitare la professione. All’ingresso, dunque, subito visibili le famose pertiche che consentivano ai vigili una rapida discesa in caso di allarme (da tempo tuttavia in disuso, a causa dell’alto tasso di infortuni).

Hanno stupito anche i rarissimi pezzi da museo conservati in loco: un carro antincendio trainato da cavalli e azionato con pressione a vapore (del 1860 circa), un primordiale gruppo elettrogeno e una pompa barellabile ad acqua, azionabile da trazione manuale (sempre fine ’800). Infine, raggiunto il piazzale sul retro, ecco gli automezzi di soccorso a disposizione dei curiosi: un prototipo Aps (Autopompa serbatoio), ossia un veicolo dotato di un gruppo pompa “Maleco” (che spinge l’acqua con la necessaria pressione all’interno delle manichette), di un serbatoio d’acqua da 2.500 litri, di un serbatoio per la schiuma da 250 litri, ed equipaggiato con un’attrezzatura adatta a vari tipi di interventi, dall’incendio all’incidente stradale; due furgoni-camper, impiegati in occasioni straordinarie di calamità, e due mezzi speciali utilizzati dal gruppo Nbcr (“nucleare biologico chimico radiologico”), soprattutto per travasi di cisterne incidentate che contengono sostanze nocive e infiammabili.

È stato illustrato il funzionamento del materiale in dotazione, permettendo anche ai bambini di toccare con mano macchine fotografiche termiche, autorespiratori, divise e tute scafandrate. «Per noi vigili del fuoco veder sorridere i bambini mentre ci ascoltano curiosi – spiega il pompiere Paolo –, soprattutto in occasione del nostro santo patrono, è grande fonte di orgoglio». Per celebrare al meglio la ricorrenza, il corpo triestino ha inoltre allestito all’interno dell’hangar dov’è stata celebrata la messa, un piccola mostra fotografica, affiancata dalla proiezione di un video che coglie l’azione dei pompieri di Trieste. —



Riproduzione riservata © Il Piccolo