Di padre in figlio sempre a cavallo

La passione della famiglia Polonio sfociata nell’apertura di un centro specializzato

di Ugo Salvini

I cavalli, è noto, sono animali dal grande fascino, che riescono a stimolare passioni profonde che possono durare per sempre. Al punto da attraversare generazioni e trasmettersi da padre in figlio e oltre. È quanto sta accadendo alla famiglia Polonio di Trieste. Fu Sergio, noto medico radiologo, che ebbe lo studio professionale in via Machiavelli, a fondare, nel 1966, la scuola di equitazione di Pietrarossa, così denominata in onore dell’area che ospita la Riserva naturale regionale dei laghi di Doberdò e Pietrarossa, al limite occidentale dell’altopiano carsico.

Sergio Polonio fu presidente della scuola di equitazione fino al 1978. A continuarne l’opera, dopo la morte, avvenuta nel 1987, sempre nel mondo dei cavalli, è oggi il figlio Gianni, fondatore, nel 1992, del Circolo ippico “Le Traversine”, inaugurato a Dobbia, a pochi chilometri da Monfalcone. «All’inizio, cioè nel 1992 – racconta Gianni, che ha ereditato dal padre l’amore per i cavalli – affittammo una dozzina di box a Fiumicello, nell’attesa di individuare un’area nella quale poterci trasferire definitivamente. La trovammo nel 1999, ma ci vollero quattro anni per completare i lavori. Finalmente, nel 2002 – continua – nacquero le “Traversine”, dove operiamo tutt’ora. Si tratta di un centro costruito nella prospettiva di garantire benessere al cavallo, offrendo ai visitatori la possibilità di conoscere, vivere e amare questo meraviglioso animale». Alle “Traversine”, impianto diventato proprietà dei Polonio, possono trovare posto una cinquantina di cavalli. A proseguire la tradizione famigliare potrebbe essere la figlia di Gianni, Giulia: «Mia figlia – riprende Gianni – ha già praticato l’equitazione ad alti livelli. Ora ha dovuto sospendere per un periodo, perché è a Milano per motivi di studio, ma conto e spero che, al suo ritorno, riprenderà a salire in sella». A Dobbia uno dei ricordi che Gianni conserva con particolare attenzione è la lettera che tutti coloro che operano nell’ambito dell’impianto gli hanno consegnato alla cena organizzata per festeggiare i primi 25 anni di attività. Nel testo si legge un grande «grazie per avere sempre messo il rispetto per il cavallo prima di tutto».

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