Di Paoli eletto a sorpresa a capo delle comunità istriane

Colpo di scena nell’elezione del nuovo presidente dell’Associazione delle comunità istriane, che scelgono a sorpresa il compositore e musicologo David Di Paoli Paulovich, resosi disponibile solo ieri...
Colpo di scena nell’elezione del nuovo presidente dell’Associazione delle comunità istriane, che scelgono a sorpresa il compositore e musicologo David Di Paoli Paulovich, resosi disponibile solo ieri pomeriggio a ricoprire la carica lasciata vacante dallo scomparso Manuele Braico. Di Paoli Paulovich, 45 anni, è nato a Trieste e rappresenta dunque la prima generazione del mondo istriano che non ha vissuto sulla propria pelle il dramma dell’esodo. Espressione del movimento cattolico moderato, il neopresidente dirige la Cappella corale dei frati cappuccini ed è autore di numerosi saggi dedicati alla musica sacra in Istria e Dalmazia, dopo essersi diplomato al Conservatorio Tartini e laureato in giurisprudenza.


I pronostici della vigilia propendevano per un esito decisamente diverso, posto che Di Paoli Paulovich non si era inizialmente candidato. Qualcosa è cambiato tuttavia nella giornata precedente alle votazioni, quando un gruppo di soci si è mosso per mettere in campo un nome più vicino all’estrazione di Braico, ascrivibile all’area politica del centrodestra. L’interessato ha opposto i propri dubbi, motivati da numerosi impegni in campo professionale, ma l’intervento del consigliere regionale Bruno Marini (Forza Italia) e del presidente dell’Anvgd Renzo Codarin sembrerebbe aver vinto ogni ritrosia.


Al primo spoglio, necessari i due terzi dell’assemblea, Di Paoli Paulovich ha ottenuto 47 voti, contro i 21 dell’ex direttrice de “La voce giuliana” Carmen Palazzolo, i 10 dell’ex presidente dell’Irci Chiara Vigini e gli 8 del segretario della comunità di Verteneglio Carlo Alberto Pizzi. Il manager Diego Bravar si è invece ritirato immediatamente, dopo che alcuni soci hanno evidenziato l’inopportunità di avere un presidente non iscritto all’ente. Assieme a Bravar hanno preferito farsi subito da parte anche Luigi Pitacco e Irene Zinna. La situazione si è risolta alla seconda tornata, quando il quorum si è abbassato alla maggioranza assoluta, con Di Paoli Paulovich a 59 voti, Palazzolo a 20, Vigini a 6 e Pizzi a 1.
(d.d.a.)




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