Digitale terrestre, è il caos Negozi sotto assedio

Antennisti e tecnici bersagliati da decine di chiamate. Anziani in difficoltà con il decoder
TRIESTE
. Toglietegli tutto ma, per carità, non toccategli la tv. Perché, se privato anche solo per pochi giorni della consueta visione del programma preferito, il triestino medio si trasforma. Perde la tradizionale flemma asburgica e assume le fattezze di un animale impaziente, irrazionale e poco lucido. Un esemplare capace di prendere appuntamento con l’antennista a notte inoltrata («l’ultimo intervento, venerdì, l’ho finito a mezzanotte e ventitré», racconta un addetto ai lavori), trascorrere ore in fila fuori dai negozi di elettrodomestici nonostante la bora sferzante - come accaduto ieri mattina in via Settefontane davanti alle vetrine di Albanese -, improvvisare comizi sulla ”sciagura” dello switch-off in ogni luogo pubblico: al bar, in ufficio, persino sull’autobus.


Inutile, quindi, tentare di minimizzare: la rivoluzione digitale, testimoniano gli addetti ai lavori, sta alimentando in città una sorta di isteria collettiva. Un virus capace di diffondersi con la stessa velocità dell’influenza stagionale. «È incredibile, la gente si ammala per la tv e non per le malattie vere - sentenzia Luca Armani, titolare della Aries Impianti -. Chi possiede il decoder è nel panico più totale per il doppio telecomando. Chi ha il televisore con il sintonizzatore integrato sa che il processo di normalizzazione non sarà rapido e teme di rimanere senza segnale a lungo. Qualcuno, poi, credeva che lo ”switch off” sarebbe avvenuto in maniera graduale, con l’oscuramento di pochi canali analogici alla volta in modo da consentire agli utenti di abituarsi piano piano. E, quando ha capito che lo spegnimento sarebbe avvenuto invece tutto in una volta, si è agitato. Il risultato - continua Armani - è che sono tutti tesi e impazienti e noi antennisti siamo subissati di chiamate. Una mi è arrivata persino da un triestino che ha casa a Sappada... Ma stare dietro ad ogni richiesta è impossibile. Venerdì ho concluso l’ultimo intervento a mezzanotte e 23, oggi (ieri ndr) ho appuntamenti fino alle 23 e domenica sarà uguale».


Un’autentica psicosi, quindi, che sta dilagando soprattutto tra le persone di una certa età. «Il problema grosso sono proprio gli anziani - conferma Fabio Scodeggio della Elettrotecnica impianti -. Non riescono a familiarizzare con il nuovo telecomando, per loro è troppo complicato. Schiacciano due o tre tasti insieme, mandando così in tilt il decoder ogni volta. E visto che dopo ogni blocco bisogna riselezionare i canali, finiscono per chiamarmi in continuazione. Io cerco di spiegare con calma cosa si deve e cosa non si deve fare ma, in molti casi, è inutile: gli anziani premono tutto senza mettersi gli occhiali, vanno a tentativi e non seguono le istruzioni perchè tanto, secondo loro, una mossa vale l’altra». Ma ci vuole pazienza, molta pazienza, anche con chi non è poi così anziano. «In tanti, pure tra gli utenti di mezza età - continua Scodeggio - mi chiamano disperati dicendo che in tv non vedono niente. Io allora chiedo se l’antenna è a posto e se il decoder è stato installato e mi sento rispondere ”sì, sì è tutto in ordine”. E poi magari scopro che hanno un impianto condominiale sul quale io, senza l’intervento dell’amministratore che mi autorizzi a salire sul tetto, non posso fare assolutamente niente».


«Il punto vero è che nessuno, a Trieste, riesce a stare senza tv, neanche per poco tempo - chiarisce un terzo antennista, Roberto Pansa, titolare della Telemac -. Noi cerchiamo di seguire e rispondere a tutti con cortesia ma le assicuro che, con il disastro di questi giorni, non sempre è possibile. È impensabile, per esempio, poter andare a casa di ogni anziano in difficoltà con la sintonizzazione del televisori perchè esistono altre esigenze. Bisogna intervenire anche sulle centraline a filtro dei grandi palazzi. Insomma ci sarà da penare ancora un bel po’. almeno fino alla fine della settimana prossima. Ora però - conclude Pansa - la devo salutare. Ho l’ennesimo appuntamento proprio tra pochi minuti».

RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo