Dipendenti Mercatone Uno attendono l’ultima paga e sperano di ottenere la Cig

Il sindaco Cisint nell’incontro in Municipio conferma che oggi il ministero avanza l’istanza della procedura commissariale per l’esercizio provvisorio
Bonaventura Monfalcone-25.05.2019 Fallimento Mercatone Uno-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-25.05.2019 Fallimento Mercatone Uno-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura



Hanno paura che lo stipendio di aprile, peraltro ridotto di dieci giorni, sia l’ultimo i 28 dipendenti del Mercatone Uno di via Colombo. «Quello di maggio dovrebbe arrivare a giugno, ma abbiamo forti dubbi che ci venga accreditato, vista l’apertura della procedura fallimentare», ha detto ieri una lavoratrice a margine dell’incontro convocato dal sindaco Anna Cisint in municipio per fare il punto con i dipendenti, che si sono ritrovati a casa senza alcun preavviso sabato, come tutti i colleghi degli altri 54 punti vendita distribuiti sul territorio nazionale.

«Fra l’altro lo stipendio di aprile è relativo solo a venti giorni, perché i primi dieci sono stati congelati a causa del concordato preventivo», ha aggiunto la lavoratrice, che ieri, assieme agli altri dipendenti del punto vendita, ha espresso tutta la sua preoccupazione per il futuro. I segnali pare non fossero incoraggianti da oltre un anno, con scaffali sempre più vuoti e fornitori che via via venivano a riprendersi la merce. Vero è che pure il proprietario del capannone, Pierbruno Rosso, che l’ha affittato dopo aver concluso l’attività di lavorazione legnami, alla scorsa settimana era quasi un anno che non veniva pagato dalla Shernon, società a capo della rete di vendita Mercatone Uno.

Rosso non ha però avviato le procedure per rientrare nella piena disponibilità dell’immobile, nonostante il lungo periodo di morosità. «La proprietà del capannone ci ha fatto tenere aperto, benché non gli fosse pagato l’affitto da quasi un anno, e quindi non possiamo che ringraziarlo», ha sottolineato una dipendente. «Se tutti avessero la stessa responsabilità», ha aggiunto il sindaco, ringraziando a sua volta Pierbruno Rosso, che, come hanno riferito dei lavoratori, si è pure occupato di alcune manutenzioni necessarie, benché non straordinarie. «Ritrovarci però a casa così, dall’oggi al domani, non ce l’aspettavamo», ha detto una collega, confermando come la preoccupazione primaria sia ora quella di ottenere gli ammortizzatori sociali e poi di tornare a lavorare.

«Quello che vorremmo sapere è se c’è una possibilità di acquisizione da parte di qualche altra realtà, anche locale», hanno spiegato i lavoratori del punto vendita. «Per quanto riguarda le prospettive – ha spiegato il sindaco, a seguito del contatti avuti nella mattinata con il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon e il presidente della Regione Massimiliano Fedriga –, il Governo intende porre particolare attenzione nella scelta degli interlocutori per evitare che la società finisca a soggetti non affidabili. In questo percorso andranno verificate le possibilità di riapertura dei diversi punti vendita in modo da non deprezzare il valore dell’azienda».

Già oggi, invece, ha confermato Cisint ai dipendenti del Mercato Uno di via Colombo, il ministero del Tesoro presenterà istanza al tribunale di Bologna per la retrocessione del ramo d’azienda ora in capo alla Shernon, autorizzando procedura commissariale di amministrazione straordinaria. «In questo modo potrà riprendere l’esercizio provvisorio, consentendo di ricorrere agli ammortizzatori sociali e quindi alla cassa integrazione», ha spiegato il sindaco. Se la concessione della Cigs pare certa, i tempi dell’erogazione, però, non sono definibili. —



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