Discarica abusiva alla Diga In aula tre dei 5 imputati

di Corrado Barbacini
In tre restano imputati per la discarica abusiva sull’Antica Diga. Gli altri due chiuderanno i conti con la giustizia con un’oblazione, dopo aver cioè pagato una certa somma. È questo il risultato dell’udienza “di smistamento” - così il nome tecnico della seduta - tenuta ieri nel Tribunale, presieduta dal giudice Giorgio Nicoli.
In aula per rispondere dell’accusa finiranno dunque Federico Stopani, Maria Antonietta Greco ed Edda Corsi. Il primo è lo skipper, già legale rappresentante dell’associazione Sailing People, accusato anche di truffa e malversazione dal pm Federico Frezza per l’affaire con la Fondazione CRTrieste e con il Fondo Trieste. Maria Antonietta Greco è la moglie dell’ex vicecomandante della Capitaneria di porto Felice Tedone. È il legale rappresentante della “Nereide srl” che è stata impegnata nella gestione del bar, del ristorante e della zona di intrattenimento della stessa diga prima del sequestro effettuato due estati fa dal pm Federico Frezza. La terza è l’amministratrice unica della Galeon srl, di cui nella gestione, secondo la procura, era impegnato anche il figlio Manlio Romanelli.
Secondo le accuse del pm Maddalena Chergia lo skipper aveva abbandonato i rifiuti prodotti dall’attività svolta tra il 2007 e il 2008. Inoltre gli viene contestato di aver consentito che fossero abbandonati altri rifiuti prodotti dalle attività sia della Nereide e della Galeon. Si tratta di olii esausti per la Nereide. Mentre per la “Galeon srl” si tratta di calcinacci, tubi corrugati, pezzi di legno, sacchetti di plastica, scorie di cemento, spezzono di moquette, provenienti dalla demolizione delle strutture edili sulla diga. Per questi tre imputati l’udienza è stata fissata il 16 gennaio 2012.
Nel decreto di citazione diretta a giudizio compaiono anche Giuseppe Lucatelli, 56 anni e Sergio Rudini, 45 anni. Sono stati accusati di aver violato il Codice della navigazione in quanto, il primo come legale rappresentante della “Lucatelli Srl”, il secondo come responsabile della Associazione culturale Stadion, avevano occupato senza alcuna concessione da parte dell’Authority l’area antistante la diga foranea sistemando una zattera e varie attrezzature tra cui un container. Era fine dicembre 2005. La concessione demaniale marittima era scaduta e l'Authority aveva ingiunto all'associazione di rimuovere il container.
Per loro il giudice Giorgio Nicoli ha accolto la richiesta di oblazione. Pagheranno 158 euro e chiuderanno, nell’udienza fissata per il 4 luglio, le loro pendenze giudiziarie.
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Il 16 maggio nuovo appuntamento in aula per l'affaire Diga vecchia. In aula saranno il capitano di vascello Felice Tedone, già vicecomandante della Capitaneria, ora trasferito ad Ancona. Con lui la moglie Maria Antonietta Greco, amministratrice della società "Nereide srl" e la figlia Paola. Devono rispondere di aver consentito l'afflusso sulla diga di 900 persone, quando le misure di sicurezza ne autorizzavano solo 190. Due gli episodi contestati dal pm Frezza: il primo è del 30 luglio 2009, il secondo della notte tra il 13 e 14 agosto dello stesso anno.
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