Disinnescata la truffa del fotovoltaico

Il giudice ha ordinato alla banca di non pagare la fidejussione di un cliente di Sgonico bidonato

Non ha perso tempo il Tribunale civile di Trieste e poche ore fa ha messo fine con un’ ordinanza cautelare agli effetti perversi della cosiddetta truffa dei pannelli fotovoltaici. In questa vicenda sono coinvolti come vittime decine di utenti a Trieste e moltissimi residenti in regione. Il giudice Enzo Carnimeo, accogliendo l’istanza che l’avvocato Roberto Corbo ha presentato per conto di un cliente che risiede a Sgonico, ha ordinato alla banca di Credito Cooperativo del Carso di non pagare alla società “Energia srl”, nemmeno un euro della fidejussione che necessariamente doveva accompagnarsi al contratto di installazione dei pannelli fotovoltaici. Lo stesso giudice ha condannato la società “Energia srl” a pagare più di duemila euro di spese processuali.

Valter Alvigini, legale rappresentante di questa srl che ha sede ufficiale a San Daniele del Friuli in via Umberto Primo 29, già concessionaria dell’Enel, non si è costituito in giudizio; mentre la Banca di Credito cooperativo del Carso lo ha fatto con l’avvocato Andrej Berdon. Quest’ultimo ha confermato l’esistenza della garanzia fidejussoria, ma si è rimesso alla decisione del giudice. Del resto era difficile scegliere un’altra strada dal momento che il malcapitato cliente ha già pagato per l’installazione dei pannelli fotovoltaici più di settemila euro dei totali 25 mila, senza peraltro ricevere alcuna delle prestazioni promesse.

«E’ evidente al riguardo l’inadempimento grave della società, laddove alcun seguito è stato dato al contratto stipulato il 18 ottobre 2010. E’ elemento di prova importante il fatto che già lo scorso 2 febbraio 2011 l’Enel Green Power avesse pubblicizzato a chiare lettere sui quotidiani, un messaggio in cui informava che l’Energia srl non faceva più parte della rete commerciale Enel Green Power».

Ma non basta. Valter Alvigini, titolare della società “scaricata” dall’Enel, è al centro di un esposto in cui il malcapitato abitante di Sgonico fa il punto sulla vicenda sotto l’aspetto penale. I carabinieri in effetti si stanno occupando di questa brutta storia. Ecco il contenuto dell’esposto.

«Ho conosciuto la società Energia di Valter Alvigini che si fregiava del titolo di Concessionaria dell’Enel. Mi è stata proposta l’acquisto di un impianto fotovoltaico e la prima visita alla mia abitazione è dell’autunno 2010. Si presentò una persona che eseguì le misure e fissò un successivo appuntamento nel quale mi sottopose il contratto di acquisito dell’impianto. Sottoscrissi il contratto col quale Valter Alvigini si impegnava a fornire come concessionario Enel l’impianto entro il maggio 2011. Ho pagato il 30 per cento come anticipo mentre il restante 70 sarebbe stato onorato entro 30 giorni dalla data del collaudo dell’Enel. Il 70 era garantito dalla fidejussione che fu rilasciata dal Credito Cooperativo. L’impianto non fu mai installato e il numero di telefonico della società di Alvigini, risultò non più attivo». (c.e.)

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