Divise e mostrine: i nostri nonni nelle uniformi del ’15-’18

Colori del passato, cartoline militari storiche dal sapore vintage. Il viaggio di “Marestate–Navigare tra storia, tecnica e avventura” approda all’ultimo sbarco dei nove scali in cartellone spaziando...

Colori del passato, cartoline militari storiche dal sapore vintage. Il viaggio di “Marestate–Navigare tra storia, tecnica e avventura” approda all’ultimo sbarco dei nove scali in cartellone spaziando tra i campi dell’uniformologia e della Prima Guerra mondiale, rendendo questa volta omaggio al centenario con l’incontro “I nostri nonni in uniforme-Divise, distintivi, equipaggiamenti della Regia Marina da guerra austro-ungarica”, appuntamento in programma alle 21 al Museo del Mare (ingresso libero). In cattedra Roberto Todero, studioso della Prima guerra mondiale, ricercatore, autore di svariati testi sul tema, fondatore dell’associazione culturale Zenobi di Trieste e ideatore della rassegna “Luci e Ombre sul Carso della Grande Guerra”. E di memoria si parlerà al museo rovistando tra il baule ideale che conserva stellette, copricapi, equipaggiamenti e medaglie, quelle che ornavano le divise in auge nell’arco del conflitto ma anche nel periodo della leva militare sotto l’egida asburgica: «Le immagini, tanto presenti nei nostri cassetti dimenticati - preannuncia Roberto Todero - non parlano e non raccontano ma sembrano quasi volerci stimolare con il loro silenzio a cercare, ricordare e imparare». La conferenza è incentrata sull’analisi di una cinquantina circa di fotografie di militari dell’epoca, documenti che il relatore tradurrà in chiave popolare individuando il grado, l’appartenenza, le specialità e le ulteriori caratteristiche. Un piccolo viaggio animato da colori, mostrine e inevitabili singolari storie al seguito. Come quella di Marcello Anasipoli, militare della Marina dalle radici greche ma dalla residenza barcolana, uno che ha vissuto varie missioni a bordo di idrovolanti ma di cui le cronache parlano poi di “scomparso” in mare, più o meno misteriosamente. E che dire della particolarità dello stile del Battaglione di Marina Trieste, reparto la cui divisa comportava una sorta di “double face”, griffata cioè dal classico copricapo bianco da marinaio ma con giacca e pantaloni invece in tinta grigio- verde, emblema dell’operatività anche su suolo terrestre. (fr. ca.)

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