Don Fragiacomo se ne va: «Io lascio Staranzano, il capo scout gay rimane»

STARANZANO «La Chiesa cattolica, come ribadito anche da Papa Francesco, annuncia che l’unico disegno di famiglia e di amore di coppia voluto da Dio, è quello di un uomo e di una donna che si uniscono con il sacramento del matrimonio. Chi ha un ruolo di educatore in un’associazione cattolica, in modo particolare impegnata con giovani e adolescenti, deve con l’insegnamento e soprattutto con l’esempio pubblico di vita, credere e promuovere tale meta educativa». Il congedo a fine di settembre da Staranzano di don Francesco Fragiacomo – chiamato dall’arcivescovo a seguire le parrocchie di San Canzian, Begliano, Turriaco e Pieris per le nuove Unità pastorali di Gorizia – è contrassegnato da alcuni punti fermi. È soddisfatto per il lavoro di parroco, ma lascia con un velo di amarezza perché rimasto solo nella vicenda dell’unione civile fra un consigliere comunale e un capo scout ancora in carica, al quale aveva chiesto di fare un passo indietro come educatore. Evento celebrato in pompa magna, nella sala del Consiglio comunale, e perciò diventato un caso nazionale.
«Non si tratta di negare i diritti civili che il nostro Stato attualmente garantisce ai suoi cittadini – ribadisce don Fragiacomo, che se ne va rispetto al capo scout – ma di un problema educativo riguardante l’ambito strettamente ecclesiale». La comunità lo scorso anno si è spaccata su due grandi problemi: la questione dell’unione civile (telefoni muti anche ieri dalla Curia e dal portavoce dell’arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli) e l’ampliamento delle Stalle rosse. «Con miei collaboratori – risponde don Francesco – ne abbiamo già parlato con il nuovo parroco. Con l’appoggio adesso convinto della diocesi, a breve finalmente dovrebbero iniziare i lavori. Non si tratta di un progetto lussuoso, né ambizioso, ma agile che comporterà il completamento di ristrutturazione e, nello stesso tempo, la costruzione di una sala, semplice, capace di 300 posti, utile a tutto il paese».
E sul nuovo incarico di seguire cinque parrocchie? Promozione o altro? «Non riesco a mettere in relazione il termine “carriera” con la missione di sacerdoti. Il nostro non è un mestiere ma una vocazione come lo è essere padre o madre. Il mio prossimo servizio sarà senz’altro impegnativo, siamo pochi parroci e i fedeli non potranno più solo pretendere senza farsi partecipi e corresponsabili del futuro cristiano dei nostri paesi», dice don Fragiacomo che insiste sulle tracce lasciate a Staranzano. E cita il rilancio della pastorale, la catechesi di bambini e ragazzi, i campi scuola, la preparazione al matrimonio, gli incontri per le famiglie, l’animazione musicale nella liturgia, il battesimo per immersione, il presepio vivente a Natale, la messa in diretta streaming su YouTube per infermi e ammalati, l’esperienza del Fondo di Solidarietà unificando le varie iniziative nella Caritas. «Voglio chiedere perdono delle mie mancanze se non sempre sono riuscito a farmi capire. Un consiglio al nuovo parroco, don Paolo Zuttion? Assieme a don Valter Milocco, suo collaboratore, sono molto impegnati. Consiglio loro di essere il più possibile presenti e coinvolti in questa comunità che ha tantissime potenzialità».
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