Don Malnati: le istituzioni non legittimino Moncini

Il braccio destro del vescovo non ha gradito la sua presenza tra i bambini Gli organizzatori: ha sempre lavorato nel volontariato con passione
Silvano Trieste 08/09/2011 Piazzale Rosmini, Manifestazione di quartiere, San Vito e Campi Elisi in festa
Silvano Trieste 08/09/2011 Piazzale Rosmini, Manifestazione di quartiere, San Vito e Campi Elisi in festa

di Piero Rauber

Una festa di quartiere con musica, stuzzichini e giochi per bambini, all’ombra di una chiesa, la Maria Stella del Mare, la cui parrocchia ha partecipato all’evento, come si legge nell’invito. Eppure “San Vito in festa”, la manifestazione a sfondo sociale di giovedì scorso in piazzale Rosmini, cui ha fatto un salto pure Roberto Cosolini, si ritrova catapultata tra le polemiche.

Il caso monta quel pomeriggio, allorché don Ettore Malnati - vicario episcopale e braccio destro dell’arcivescovo Crepaldi, nonché parroco della vicina Nostra Signora di Sion - prima telefona e poi scrive al Piccolo: «Sono rimasto profondamente turbato e perplesso quando quest’oggi alcuni genitori mi hanno segnalato che tra gli organizzatori del “San Vito in festa” vi fosse anche l’associazione “Le buone pratiche onlus”, referente della quale risulta essere quell’Alessandro Moncini inquisito e arrestato negli Usa per pedofilia. Chi non ricorda le macabre registrazioni tra le quali vi è quella che, dopo averne abusato, domanda se può anche uccidere quell’animaletto?». «Spero - incalza don Malnati - che le istituzioni che hanno organizzato e “foraggiato” questa iniziativa, lodevole in sé, non fossero state a conoscenza della presenza di questo personaggio. Certo a suo tempo la “Trieste bene” lo difese, con grande sconcerto della stragrande maggioranza che lavora, fatica, studia, si impegna in un accompagnamento non sempre facile dei nostri ragazzi. Certo è necessario offrire l’opportunità di un riscatto, credo però che per chi ha osato tanto non si debba fare in modo che abbia un ruolo in progetti educativi e ricreativi dove siano coinvolti dei minori. Il buonismo in questi casi è semplicemente indice di non tutela dei più deboli e di una capziosa carità che non aiuta né il colpevole né le vittime». «Non vorrei - chiude duro don Malnati - che anche in questo caso vi fosse un “manto” di una “società-bene” che minimizza o aggrava, facendo di uno un mostro e di un altro una vittima di se stesso, che bisogna comprendere e capire».

La manifestazione, recita l’invito, era organizzata appunto da “Le buone pratiche”, in collaborazione con la Microarea di Cittavecchia dell’Azienda sanitaria e con l’Uot 2 dei Servizi sociali del Comune. Comune che figura anche come ente patrocinante mentre il contributo è della FondazioneCRTrieste. «Spiace - la replica di Loredana Catalfamo da presidente de “Le buone pratiche” - che ciò rischi di mettere in allarme tutte quelle persone che hanno partecipato con gioia alla festa. A San Vito abbiamo già fatto un sacco di feste dove Sandro Moncini era presente». Già, perché Moncini «è referente della nostra onlus per il progetto di Microarea che noi curiamo a San Vito da oltre tre anni in base a una convenzione. Ha già lavorato con padre Andrea, il parroco di piazzale Rosmini, che ringrazio. E ringrazio anche Moncini per il suo volontariato, svolto sempre con passione, per il bene degli altri. Non solo a San Vito ma anche per i senzacasa della stazione, ad esempio, per cui si impegna da anni e anni con la Comunità di San Martino al Campo di don Vatta». Moncini, insomma, sostiene la Catalfamo, non è ricomparso di botto ora che comanda Cosolini.

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