Donati reperti bellici del fronte dell’Isonzo

Una trentina di reperti bellici sia italiani sia austriaci provenienti dal fronte dell’Isonzo sono stati donati al museo del Terzo Genio guastatori di Udine dai goriziani Lorenzo Pascoli e Vittorio Vogna. Il materiale consegnato alla caserma Berghinz a margine dell’attività informativa organizzata dalla Brigata di cavalleria Pozzuolo del Friuli a favore dei giornalisti dei media locali verrà fotografato e descritto per essere poi inventariato insieme al resto dei reperti custoditi dal reggimento. «In questo periodo – ha spiegato il tenente colonnello Salvatore Patriarca, vice comandante del reparto – riceviamo molte donazioni legate alla Prima guerra mondiale. Si tratta di talmente tanto materiale che a breve dovremo pensare di realizzare una nuova sezione: la dedicheremo agli arditi, quei soldati progenitori dei moderni guastatori che aprivano i varchi sui campi di battaglia». Il numero di donazioni è in continua crescita perché il Terzo ha saputo valorizza il proprio tesoro facendo rivivere lungo l’allestimento la storia dei reduci dalle origini alle ultime missioni internazionali. Anche attraverso il passaparola gli eredi di quei militari che hanno indossato le insegne del reggimento, sempre più spesso, portano nuovi materiali che altrimenti rischierebbero di rimanere in cantina o di finire sui banchi dei mercatini dell’antiquariato. Nelle scorse settimane, in occasione della festa di corpo, il colonnello Domenico De Caprio ha siglato un accordo con la Provincia di Udine per inserire il museo nel circuito dei luoghi dedicati a Centenario della Grande guerra. In giornate e orari prestabiliti, i cancelli della caserma si apriranno ai civili che potranno così ammirare anche alcune rarità. Nelle sale della Berghinz sono conservati cimeli unici a partire da quelli appartenuti a Paolo Caccia Dominioni. Oltre alla copia fedele del suo diario privato, nelle bacheche ci sono diversi documenti manoscritti e suoi disegni originali, senza dimenticare le cartoline e il tascapane da lui utilizzato in Africa. E dal deserto arriva anche l’asta della bandiera che Caccia Dominioni aveva nascosto nella sabbia prima di tornare in Italia. Lui stesso l’aveva recuperata anni più tardi una volta tornato in Africa per cercare le salme dei soldati morti poi composte nel mausoleo di El Alamein. (s.b.)
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