Dribblata anche la pioggia Carnevale estivo da boom

GRADO. In passato si voleva far arrivare il treno fino a Grado. Erano già stati decisi i finanziamenti anche da parte degli enti pubblici locali. La “ferrata” avrebbe dovuto correre da Belvedere, sede della stazione ferroviaria di allora da dove inizialmente si raggiungeva Grado in motoscafo, parallela alla costruenda translagunare di quegli anni. Stazione capolinea la testata Mosconi. Ebbene del treno fino a Grado non se ne fece nulla. Non ci sono riusciti allora, ce l’hanno fatta invece quelli della banda del “Quaiat” di Romans, che hanno fatto transitare per le vie dell’Isola una grande locomotiva fumante. Un tempo a bordo del treno sarebbero giunti a Grado quelli dell’aristocrazia austriaca (c’era il treno diretto da Vienna a Belvedere-Grado); l’altra sera è arrivato il generale Custer. Sì, proprio lui, poiché la banda del “Quaiat” ha proposto l’applaudito carro “Far West Story”. Diverse migliaia di persone hanno assistito alla sfilata dei carri del Carnevale estivo organizzato come sempre dalla Sogit e dall’Admo e sostenuto dal Comune. In veste di presentatore ancora una volta il presidente della Sogit, Alessandro Marchesan, che tra l’altro ha affermato: «Non abbiamo bisogno di quelli che vanno a letto alle 9 di sera», ritoccando in seguito il tiro precisando che «Grado deve essere di tutti». E ancora: «Lasciateci divertire! Ce ne vorrebbero tante di manifestazioni come questa!». Insomma chiari attacchi a chi si lamenta perché non riesce ad andare a letto presto, o meglio per chi va a dormire come le galline.
La sfilata è stata a rischio per tutto il giorno, tanto da aver stoppato la partenza di due gruppi che dovevano giungere da Padova. Già quest’inverno, a causa del gelo e della bora, la sfilata era stata annullata. In corteo l’altra sera (non è stato assegnato alcun premio, tranne il “Giglio Boemo” al gruppo dei Mercanti di Stelle di Grado) sono sfilati sei carri e quattro gruppi. Tutti sono stati apprezzati e i circa 500 partecipanti si sono letteralmente scatenati. Tutti belli, davvero. Difficile fare una classifica, ma una menzione va sicuramente fatta al carro sloveno di Sanpeter, che s’è presentato con la casa di Barbie, con bambole viventi, impersonate da uomini. La sfilata era stata aperta dal gruppo “Il Castello” di Saciletto che si è presentato col nome di “Ula ula Berimbao”, vestiti da polinesiani, brasiliani e maori, quindi alquanto poco coperti a differenza del pubblico che, a causa della forte bora e del calo delle temperature, ha indossato maglioncini e giubbetti. Il carro di Grions ha puntato su Paperino e altri personaggi Disney e la statua della Libertà con un carro intitolato “Sognare l’America”. Molto apprezzato dai turisti stranieri particolarmente sensibili al tema, anche il carro di Medeazza intitolato “La forza della natura”. Curioso e spiritoso, incentrato sul gioco di parole, il gruppo di Gorizia “Spaca i us” con tema il paradiso terrestre, Eva e Adamo e soprattutto la mela... Splendido come sempre anche il carro di Staranzano – “We have a dream” - dedicato a Bob Marley e alla Giamaica aperto con il bob, simbolo della partecipazione della Giamaica alle ultime olimpiadi invernali.
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