Droga e pregiudicati: sigilli all’Internet Point di via Geppa

La Polizia di Trieste ha apposto i sigilli all’Internet Point “Al Fareed Bardsdar Store” di via della Geppa 10/A, sospendendo di fatto l’autorizzazione allo svolgimento dell’attività commerciale. Il locale, come accertato dagli agenti, non solo era assiduamente frequentato da persone con numerosi precedenti di polizia e dedite allo spaccio di droga (ben 19 su 25 presenti), ma nel corso del controllo effettuato dagli agenti della Sezione Volanti e della Squadra Mobile, sono state rinvenute all’interno del locale sostanze stupefacenti, mentre assai precaria è risultata anche la situazione igienico-sanitaria, tanto che gli alimenti venivano conservati assieme ai prodotti detergenti.
Tutti questi elementi sono stati raccolti dalla Divisione amministrativa e sociale della polizia, consentendo al Questore l’emissione del provvedimento di sospensione dell’autorizzazione allo svolgimento dell'attività commerciale «per ragioni di ordine e sicurezza pubblica» così come previsto dall’ex articolo 100 del Tulps (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, ndr).
Nel pomeriggio di ieri il personale della Questura ha provveduto alla notifica del provvedimento e all’apposizione dei sigilli all’ingresso del locale.
La verifica all’Internet Point è avvenuta nell’ambito di una serie di controlli di prevenzione, a seguito di numerose segnalazioni provenienti dai cittadini, nella zona di via della Geppa, piazza della Libertà, largo Santos e zone limitrofe, aree che in diverse occasioni sono state teatro di episodi criminali. Nel corso dell’operazione, gli agenti hanno controllato ben 82 persone di cui 37 pregiudicati. Tra questi è stata accertata anche la presenza di diversi cittadini afgani e pakistani indagati nel corso delle operazioni denominate “Geppa’s band” e “Molo Audace”, che avevano permesso di identificare e arrestare oltre venti soggetti dediti allo spaccio di hashish, anche nei confronti di minorenni.
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