Due ronchesi sopravvissuti ai lager in Risiera

Incontro carico di emozioni tra Mario Candotti e Riccardo Goruppi, entrambi mandati a Dachau

RONCHI DEI LEGIONARI. È stato un altro incontro carico di emozioni, quello che si è sviluppato nei giorni scorsi alla Risiera di San Sabba a Trieste. Quello tra Mario Candotto di Ronchi dei Legionari, classe 1926 e Riccardo Goruppi, nato nel 1927, entrambi sopravissuti al dramma della deportazione nei campi di concentramento nazisti. Entrambi a Dachau, in Germania, dove vennero condotti anche moltissimi cittadini del Friuli Venezia Giulia. Candotto e Goruppi si erano già visti in altre occasioni. E sono stati protagonisti di tante lezioni e di tante chiaccherate assieme ai giovani. Com’è avvenuto nei giorni scorsi, quando i due hanno potuto raccontare la loro testimonianza agli studenti delle classi terze della scuola media Leonardo Da Vinci, grazie ad una visita promossa dalla sezione cittadina dell’Associazione nazionale parigiani d’Italia e dall’Associazione nazionale ex deportati.

Alla Risiera sono stati affiancati dalla presidente dell’Anpi, Marina Cuzzi, dal vicesindaco, Paola Conte e dall’assessore alle politiche sociali, Gianpaolo Martinelli. Racconti come sempre carichi di emozione e che hanno voluto mettere in risalto la barbarie di un’operazione che, a Ronchi dei Legionari, fu massiccia. Furono in totale 158 i ronchesi deportati nei diversi campi di sterminio, dei quali 75 non fecero più ritorno. Ma ci fu anche chi fu giustiziato proprio alla Risiera di San Sabba, mentre il tribunale speciale fascista comminò a decine di persone condanne davvero esemplari. Candotto a Dachau ha perso il padre Domenico, mentre due sorelle e la madre furono state deportate ad Auschwitz. Al ritorno a casa, Candotto, come tutti gli altri, ha dovuto reinventarsi la vita, tornare al lavoro, senza dimenticare.

Ed è stato proprio il ricordo ad averlo spinto ad essere testimone di quell’orrore, tra la gente e, soprattutto, nelle scuole.

Goruppi invece fu arrestato il 25 novembre del 1944, trasferito al carcere del Coroneo e qui, dopo pochi giorni, nel lager della Baviera. Anche l’ex partigiano triestino ha sempre svolto un’intensa attività con le scolaresche e, di recente, ha preso parte ad un viaggio della memoria nei luoghi dei martirio di milioni di persone.

(lu. pe.)

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