Duello al Tar da 100 milioni sull’appalto “global service”
Siram propone un partenariato decennale con la ripavimentazione di piazza Unità La giunta dice no e aderisce alla piattaforma nazionale Consip. Così si va in causa

Siram contro Comune. Duello al Tar del Friuli Venezia Giulia proprio allo scadere dell’ennesima proroga del contratto, il cui termine è fissato al 31 luglio. Una partita che per Siram potrebbe valere la bellezza di quasi 100 milioni di euro spalmati su dieci anni: riscaldamento, energia elettrica, copertura “global” nei musei e nelle scuole, investimenti. Perchè, nella proposta presentata dalla ”global service” e respinta dal Municipio, 15 milioni verrebbero destinati a opere pubbliche, dalla ripavimentazione di piazza Unità a interventi negli edifici adibiti alla funzione educativa.
«Siamo delusi dal Comune dopo molti anni di collaborazione senza problemi e senza contestazioni - commenta Paolo Maltese, responsabile per Siram dell’unità business Triveneto - perchè si perde l’occasione per attivare un progetto complessivo, che era stato tarato sulle peculiarità del territorio». Quindi la “global service” - che fa parte del gruppo Veolia e che lavora con l’amministrazione triestina dalla prima metà dello scorso decennio - contesta la mancata scelta del partenariato pubblico-privato da parte del Municipio per l’affidamento di servizi tecnologici relativi alla conduzione e alla manutenzione impiantistica ed edile del patrimonio immobiliare comunale. Contesta l’adesione del Comune alla piattaforma Consip per il “solo” servizio integrato di energia. Contesta la mancata autorizzazione da parte del direttore generale dell’ente a utilizzare appalti differenti da quelli contemplati dal sistema Consip. Il Comune, a fronte del ricorso con cui il 26 maggio Siram ha chiesto alla magistratura amministrativa di annullare alcuni atti collegati alla vicenda, ha deciso di costituirsi in giudizio con una delibera votata dalla giunta lo scorso 5 giugno.
Il dossier è lungo e complicato, ma - visti i cospicui interessi in ballo - vale la pena di essere sommariamente ricostruito. Premessa: Consip è la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana, il suo azionista unico è il ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), del quale è una società “in house”. Essa opera attraverso lotti di appalti su servizi. Siram era stata esclusa da uno di questi appalti, riguardante la gestione energetica, appalto che venne invece aggiudicato a Cofely Italia, azienda poi affluita in Engie (ex Gdf Suez). Siram aveva impugnato il risultato della gara prima al Tar Lazio, poi in appello al Consiglio di Stato, uscendone però soccombente.Nel 2015 Siram, che gestisce il servizio energia del Comune di Trieste, presenta al Municipio a conduzione cosoliniana una proposta di Ppp (partenariato pubblico-privato), alternativo alla modalità Consip, articolato su varie voci, per un valore annuo di 9,2 milioni da moltiplicarsi in un arco temporale decennale. Rispetto alla spesa “storica”, il risparmio ammonterebbe a 2,8 milioni/anno. L’operazione è impostata insieme a Sinergie, controllata di AcegasApsAmga (Hera). L’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti (D.lgs. 50/2016) impone nel settembre 2016 una riedizione del Ppp, che viene esaminata da una commissione di 5 tecnici (4 del Comune), la quale alla fine dello scorso anno presenta al direttore dei Lavori pubblici comunali, Enrico Conte, una relazione sostanzialmente favorevole al partenariato. E intanto è cambiato il colore della giunta.
L’eventuale “sì” al partenariato implica una serie di passaggi: il via libera del direttore generale (Santi Terranova), la motivazione dell’uscita dalla piattaforma Consip, l’informazione a Corte dei Conti e Anac (anti-corruzione). Ma Terranova non è d’accordo con la proposta di Siram, in quanto essa prospetterebbe rischi operativi e finanziari: così preferisce «non uscire dal binario Consip», in accordo con gli amministratori e con lo stesso Conte.
La questione si carica di valenze politiche, interne alla stessa maggioranza, allorquando il 12 maggio scorso il capogruppo di Forza Italia, Piero Camber, interroga Dipiazza, gli assessori Rossi e Lodi sul perchè il Comune non proceda con la gara sul Ppp, che consentirebbe cospicui vantaggi finanziari rispetto alla modalità Consip. Interrogazione - rimarca lo stesso Camber - rimasta finora senza risposta.
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