Duomo e San Rocco unica parrocchia

La festa per i 45 anni da parroco di don Dipiazza: «Mancano preti, dopo di me ci sarà la fusione anche con Sant’Anna»
Bumbaca Gorizia 16.10.2012 San Rocco, 45 anniversario Don Ruggero - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 16.10.2012 San Rocco, 45 anniversario Don Ruggero - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Quale sarà il destino della parrocchia di San Rocco dopo monsignor Ruggero Dipiazza? Non ha dubbi il parroco: «Ci sarà una fusione fra le comunità del Duomo, di Sant’Anna e di San Rocco. Nella chiesa mancano sacerdoti e operatori, dunque sono necessari cambiamenti. Un’evoluzione che però porterà del bene in quanto darà ai laici la possibilità di mostrare i loro talenti». E c’è spazio anche per una battuta: «Ci sono persone, anche sposate, che io ordinerei, ma per questo ci vuole un terzo Concilio».

Emozionato, commosso e felice, ma anche lucido e sempre “vari passi avanti” don Ruggero non si è sottratto all’intervista, fra il serio e il faceto, di Mauro Ungaro direttore di Voce Isontina. È stato uno dei momenti dell’articolato programma della serata organizzata da amici e parrocchiani per festeggiare i suoi 45 anni alla guida religiosa e morale di San Rocco. Gremita la sala Incontro dove, dopo la celebrazione della messa, durante la quale è stata anche data lettura della benedizione inviata da papa Benedetto XVI e il rebechin in cortile, è andato in scena un programma di musica, grande passione di don Ruggero, di parole e di immagini. Tanti gesti per dire la stessa cosa: “grazie per tutto quello che in questi anni hai fatto per noi, la tua famiglia”. Sul palco un gioioso via vai per dare vita a una serata che quanto più possibile accontentasse i gusti di don Ruggero, ha spiegato Vanni Feresin in veste di presentatore. Il programma musicale, è stato preceduto da un simpatico siparietto di Elena e Jacopo Hvala, ha dunque spaziato fra gli autori più amati da don Ruggero: da Respighi a Brahms, da Tosti a Wolf Ferrari, da Boito a Gounod e Mozart. Naturalmente non sono mancati due brani fra i più intensi e meno scontati del repertorio di Giuseppe Verdi. Tanti gli artisti che hanno ben interpretato il repertorio della serata: Anna e Riccardo Vida, pianoforte e violino, Sabina Arru e Federico Magris, pianoforte e violoncello. Con loro le voci delle soprani Stefania Antoniazzi e Arianna Remoli, dei baritoni Eugenio Leggiadri Gallani e Nicolò Polverini al suo debutto. L’attrice Mariolina De Feo ha letto con sapienza interpretativa testi di David Maria Turoldo, Francesco Paolo Tosti e Alex Pessotto, con il supporto immagini di Thomas Scholz. Dal pubblico Renato Madriz in friulano a nome della comunità ha ringraziato don Ruggero per aver saputo valorizzare e conservare la cultura e lingua friulana, mentre Edda Cossar ha letto una poesia, sempre in friulano, della maestra Anna Bombig. Calorosi gli applausi finali uniti agli auguri per don Ruggero di continuare ad essere parroco di San Rocco almeno fino al prossimo millennio.

Margherita Reguitti

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