E il ring resta in un cassetto chiuso

Dipiazza rinvia l’anello per le auto attorno a un centro per pedoni e bus elettrici
Silvano Trieste 16/09/2014 Traffico sulle rive, a causa dell' asfaltatura
Silvano Trieste 16/09/2014 Traffico sulle rive, a causa dell' asfaltatura
Il “ring” del Piano del traffico è rimandato a data da destinarsi: con molta probabilità in questo terzo mandato del sindaco Roberto Dipiazza non si farà, come ha dichiarato proprio il primo cittadino nell’intervista al
Piccolo
della scorsa settimana. Nei prossimi quattro anni, dunque, non verranno attuate altre maxipedonalizzazioni del centro. E non si darà certamente corso al “ring”, appunto, che prevede un percorso per le automobili che va da San Vito alla galleria di piazza Goldoni, a via Carducci, piazza Libertà e, quindi, alle Rive. Il centro, nell’ambito di questo disegno, sarebbe riservato agli autobus elettrici. La giunta si è data, piuttosto, altre priorità: un progetto per la sicurezza e per migliorare la mobilità cittadina.


«Il Piano del traffico - osserva l’assessore all’Urbanistica Luisa Polli - è ormai storia. Dopo due anni è carta straccia: ora è scaduto. C’è una previsione di massima, ma non è cogente. Adesso ci concentriamo soprattutto sulla sicurezza degli attraversamenti pedonali e sui limitatori di velocità. Alcune strade, in particolare, verranno declassificate come “residenziali”, in modo da poter installare i dissuasori. Questo non riguarda le vie di scorrimento, ma soprattutto le viuzze rionali dove gli automobilisti corrono troppo. Ci focalizzeremo, ad esempio, su Borgo San Sergio e Opicina con alcune sperimentazioni poi estendibili in altri punti cittadini».


Di pari passo la giunta si dedicherà a una stesura del Piano della mobilità: «Rientra parzialmente nel progetto Portis - ricorda Polli - che riguarda da una parte la viabilità del Porto vecchio, del Porto nuovo e delle Rive, ma anche le vie di scorrimento del centro. Si inizierà con qualche intervento di pedonalizzazione simile a quello di via XXX ottobre, dunque procederemo a piccoli passi perché abbiamo visto che i cittadini si abituano più facilmente se le modifiche sono graduali. Anche perché solo così si riesce a valutare l’impatto sul traffico e pure sui pedoni. Serve una visione d’insieme».


A proposito di progetto Portis, va ricordato che se ne parla dal marzo 2016. L’acronimo sta per Port-cities Integrating Sustainability ed è opera di un consorzio formato da cinque città portuali europee - Aberdeen, Anversa, Costanza, Klaipeda e, per l’appunto, Trieste - che si era aggiudicato ben 16,7 milioni di euro da parte dell'Unione Europea nell’ambito di Horizon 2020.


Da questi fondi, ecco i due milioni e 779mila euro che sono andati proprio a Trieste per l’elaborazione di proposte innovative e a misura d’uomo volte a rafforzare l'integrazione tra la città e il suo porto.


E l’opposizione in Comune? Non aspetta in silenzio. Già due mesi fa l’ex assessore Elena Marchigiani aveva contestato quelle che a suo dire sono le non scelte in materia dell’attuale giunta. «Se il nostro Piano del traffico non va bene, allora ne facciano un altro. Cosa fanno al posto di ciò che buttano via?». Più che il “ring” a bruciare è stata la possibilità, cassata, di una via Mazzini “free”, che era stata molto discussa con i commercianti e la cittadinanza.


«Dopo due anni di confronto pubblico - aveva sottolineato la docente universitaria, esperta di Urbanistica - ci vuole una bella responsabilità a bloccare tutto. La città ha bisogno di interventi sulla mobilità, innanzitutto per l’inquinamento e la salute» . E ancora: «La pedonalizzazione di via Mazzini andava di pari passo agli interventi su Corso Italia, dove sarebbero stati dirottati i bus e tolte le auto. Era tutto un disegno complessivo. Ma questa amministrazione non ha in mente un progetto d'insieme, non se ne sta proprio occupando. Non fanno e non faranno nulla. Una giunta non può concentrarsi solo sui regolamenti di polizia e sulla pulitura delle caditoie, dovrebbe avere iniziative di grande respiro. Anche perché l’idea di allontanare le automobili dal centro è applicata ovunque».
(g.s.)


Riproduzione riservata © Il Piccolo