E la Trieste letteraria fa da filo conduttore nel nuovo numero di Ies

Foto BRUNI Trieste 03.12..2019 Presentazione del n.8 di IES
Foto BRUNI Trieste 03.12..2019 Presentazione del n.8 di IES

Il fascino della Trieste letteraria, di quel tessuto intellettuale composito e vario che ne ha attraversato il tempo, di quella suggestione che ancor oggi richiama in città decine di migliaia di turisti. Questo il filo conduttore del numero di dicembre di “Ies”, il periodico triestino giunto all’ottava uscita, presentato ieri sera nella nuovissima sede del “Double Tree Hilton”, il prestigioso albergo inaugurato in mattinata e ricavato nel palazzo dei primi del ‘900 di piazza della Repubblica, per decenni sede della compagnia Ras. E proprio il connubio fra l’apertura dell’Hilton e la presentazione del nuovo numero di “Ies” ha rappresentato l’elemento principale della prima parte della conferenza stampa, con gli interventi del direttore della rivista, Alfonso Di Leva, del supervisore editoriale, Giovanni Marzini, e di Luca Boccato, amministratore delegato del gruppo alberghieri HNH. Il sindaco, Roberto Dipiazza, nel salutare l’arrivo del nuovo numero, ha parlato di «momento straordinario per la città», mentre l’assessore Serena Tonel ha sottolineato «il rilievo del turismo letterario, un filone da coltivare anche in prospettiva futura, perché capace di concentrare sulla città l’attenzione a livello internazionale». Nelle 90 pagine di questo numero si completa un percorso le cui tappe si identificano con le figure dei grandi esponenti della storia letteraria della città, da Scipio Slataper a Giani Stuparich, da Susanna Tamaro a Umberto Saba. Si viaggia poi nei luoghi della cultura triestina, prima di lasciare spazio alle interviste con due scrittori dell’attualità, Boris Pahor e Paolo Rumiz. Suggestivo e intrigante il tragitto nelle librerie che, a Trieste, offrono un panorama straordinario. —

U.Sa.

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