È morta la madre dell’arcivescovo Aveva 91 anni

Giovanna Terribile viveva a Milano, città natale di Carlo Roberto Redaelli I funerali saranno celebrati domani in Lombardia
Bumbaca Gorizia 14.10.2012 Nuovo Vescovo Carlo Redaelli - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 14.10.2012 Nuovo Vescovo Carlo Redaelli - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Sono ore di lutto e di dolore, queste, per l’arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli. E, di conseguenza, anche per tutta la comunità di fedeli dell’Isontino, della regione e della sua Milano che, in questo momento, si stringono attorno a lui.

Venerdì, nel giorno di San Valentino, è morta infatti all’età di 91 anni Giovanna Terribile, madre dell’arcivescovo. Viveva a Milano, città natale di Redaelli, che ovviamente ha subito raggiunto il capoluogo lombardo per vivere accanto ai suoi cari questo momento difficile, e per prendere parte ai funerali che saranno celebrati domani pomeriggio alle 14. 45 nella parrocchia di Santa Maria Beltrade.

La Lombardia è la regione della famiglia Redaelli, visto che il papà di monsignor Carlo, scomparso nell’ormai lontano 1994, era brianzolo, ma mamma Giovanna aveva invece origini bellunesi. Pur vivendo adesso a Milano, la signora Giovanna era ovviamente sempre molto vicina all’arcivescovo (primo di quattro fratelli) anche nella sua esperienza alla guida della Curia e della comunità di fedeli di Gorizia e di tutta la diocesi, e in molti la ricorderanno ad esempio seduta in prima fila nei banchi del Duomo quando, domenica 14 ottobre 2012, Redaelli fece il suo ingresso ufficiale nella diocesi, dopo la nomina ad arcivescovo metropolita di Gorizia arrivata pochi mesi prima, il 28 giugno, da parte di Papa Benedetto XVI. Già nella giornata di ieri sono state tante le testimonianze di vicinanza arrivate all’arcivescovo Carlo, ed un saluto alla signora Giovanna l’ha riservato chiaramente anche la diocesi di Gorizia, che sul proprio sito web ricordando come sia “entrata nella Luce di Dio” ha scritto: «L’affidiamo alla generosa misericordia di Dio e ci stringiamo a monsignor Redaelli e ai suoi familiari».

M. B.

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