È rottura sul “6x6” L’azienda conferma: si partirà il 14 luglio

Si è conclusa con una rottura ieri la ripresa della trattativa sulla flessibilità del lavoro tra Fincantieri e Rsu di Fim, Fiom e Uilm. A far saltare il tavolo riunito nella sede di Confindustria...

Si è conclusa con una rottura ieri la ripresa della trattativa sulla flessibilità del lavoro tra Fincantieri e Rsu di Fim, Fiom e Uilm. A far saltare il tavolo riunito nella sede di Confindustria Gorizia, spiegano i sindacati, zè stata l’azienda nel momento in cui ha avanzato la prospettiva di spostare i carichi di lavoro altrove, dopo aver sbarrato le porte alla proposta di sperimentare per un mese la flessibilità nello stabilimento di Monfalcone». Un «copione già visto la scorsa estate a Marghera» ma che a Monfalcone, sottolineano i sindacati, può contare su una variante fondamentale: a garantire le commesse da qui al 2019 è stato il premier Matteo Renzi.

«Lo vadano dire quindi al presidente Renzi che qua non si realizzeranno le navi già annunciate», affermano i coordinatori nella Rsu della Uilm Andrea Holjar, della Fiom Moreno Luxich e della Fim Michele Zoff. Fincantieri in ogni caso avvierà, come annunciato giorni fa, il 14 luglio l’orario di 6 ore per 6 giorni alla settimana per circa 140 persone, chiamate a lavorare su tre turni(6-12, 12-18, 18-24). Fincantieri da parte sua ribadisce di ritenere congruo il periodo di un anno per trovare un’intesa, visto che il primo incontro con le Rsu ha avuto luogo l’11 luglio del 2013. Nel frattempo, la posta in gioco è sempre rimasta quella di «un uso diverso degli impianti, favorendone un maggiore utilizzo con un orario minore per i lavoratori che si vedono però pagate sempre 40 ore». La nuova organizzazione, ribadisce sempre Fincantieri, porterà al quasi azzeramento della Cigs e quindi «a un minore ricorso all’appalto». «Abbiamo aperto un confronto quindi su meno ore lavorate, più soldi e meno appalti - ha aggiunto ieri Fincantieri - e ci siamo scontrati con un rifiuto ideologico a una modifica dell’orario che l’azienda vuole introdurre per recuperare efficienza e produttività che a Monfalcone sono le più basse del gruppo». Dopo un anno Fincantieri si è quindi convinta che «il sindacato cerca pretesti: con meno di sei mesi è impossibile effettuare una sperimentazione seria. A questo punto l’azienda si limita ad applicare il contratto, senza però che i lavoratori possano beneficiare di quanto la stessa aveva proposto al tavolo», conclude Fincantieri, confermano l’avvio del "6x6" per il 14 luglio. Al tavolo le Rsu sottolineano invece di essersi sedute ieri con una disponibilità a parlare di flessibilità. «All’azienda abbiamo proposto di effettuare una sperimentazione di un mese - spiegano i coordinatori - con verifica iniziale e finale e sentendo i lavoratori. Fincantieri ci ha risposto che la sperimentazione sarebbe stata di 6 mesi: prendere o lasciare. O, meglio, paventando la possibilità che i carichi di lavoro possano essere spostati». La stessa intransigenza le Rsu affermano di averla rilevata pure in merito all’ipotesi di effettuare solo il turno mattutino al sabato. «Comprendiamo e possiamo condividere l’esigenza di raggiungere una maggiore efficienza - proseguono i coordinatori -, ma trovando un’equilibrio con la qualità della vita dei lavoratori che, stando all’esito delle assemblee, non sembra ritengano il “6x6” un passo avanti in questa direzione, anzi».

Le Rsu riconfermano, quindi, lo sciopero degli straordinari, preannunciano la convocazione di nuove assemblee e si riservano «di mettere in atto tutte le azioni utili a sostenere la loro posizione».

Laura Blasich

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