Ecco i film indiani e bengalesi: al Kinemax l’altra integrazione

A rompere il ghiaccio attorno alla metà di dicembre dello scorso anno è stato “Dhaka attack”, blockbuster di produzione bengalese che al Kinemax è passato per iniziativa di un’associazione di cittadini originari del Paese asiatico in occasione della Giornata della vittoria (ricorrenza del 16 dicembre del 1971, con la conclusione vittoriosa della guerra per l’indipendenza dal Pakistan).
Da allora sono seguite almeno altre due-tre proiezioni di film di produzione indiana o bengalese, sempre ad alto tasso d’adrenalina, realizzate da Transmedia, la società che gestisce i multisala di Monfalcone e Gorizia, su richiesta.
Quella avanzata non da un’associazione, ma da un gruppo informale di ragazzi attorno ai 20-25 anni per rispondere alla domanda proveniente da una fetta della consistente comunità con radici nel Paese asiatico (2. 248 componenti alla fine del 2017).
«Per chi è di prima generazione e non comprende ancora tanto bene l’italiano è difficile andare a vedere un film non parlato nella propria lingua, non conoscendo poi di che tipo di pellicole si possa trattare», spiega Jahangir Sarkar, presidente dell’Associazione genitori bengalesi, che lo scorso anno ha affittato la sala 2 del Kinemax per la proiezione dell’action thriller “Dhaka attack” , riempiendola di famiglie al loro completo e tanti giovani.
«I ragazzi che ormai sono di seconda generazione al cinema ci vanno invece tranquillamente, a vedere i film per loro, soprattutto di azione», aggiunge. È quanto fa anche il figlio tredicenne di Sarkar, che a Monfalcone non è nato, ma ci è arrivato a pochi mesi di età ed è quindi cresciuto in città, frequentandone le scuole.
«Sì, gli stranieri, anche bengalesi, sono tra gli spettatori del Kinemax di Monfalcone, che si conferma in grado di attirare un pubblico ampio e molto diversificato – conferma Giuseppe Longo, direttore di Transmedia –, anche se non riesco ancora a quantificare il fenomeno con precisione».
E quindi quanto i “nuovi” spettatori possano affollare le cinque sale di via Grado, dove la programmazione rimane molto ricca ed eclettica. Il Kinemax rimane in ogni caso a disposizione, come conferma Longo, per programmare pellicole in lingua originale, come già avvenuto nel corso della passata stagione invernale. Se nel caso della festa per la Giornata della vittoria è stata affittata una sala, negli altri si è trattato in sostanza di spettacoli “normali”, con gli spettatori che hanno pagato il biglietto alla cassa, senza che l’aspetto del costo abbia rappresentato un ostacolo.
«Sì, è stato un gruppo di ragazzi a contattarci e a chiederci dei precisi titoli di produzione indiana e bengalese – aggiunge il direttore di Transmedia –. Al momento non c’è comunque in programma una rassegna con titoli e calendario definito» .
Il presidente dell’Associazione genitori bengalesi, che in città è attiva con corsi di lingua madre e inglese per i bambini della comunità, non esclude dal canto suo di organizzare un nuovo evento a dicembre, come nel 2017. L’associazione Integriamoci, nata poco meno di un anno fa a Monfalcone per iniziativa proprio di un gruppo di giovani bengalesi, non sembra invece orientata a proporre appuntamenti di quel tipo al Kinemax. «L’obiettivo che ci siamo dati – spiega Sani Kamrul, del direttivo dell’associazione – è quello di favorire l’integrazione e quindi ci stiamo impegnando in questo senso con le nostre attività».
Durante gli ultimi mesi l’associazione ha quindi proposto escursioni con i Grigioverdi del Carso per conoscere il Parco tematico della Grande guerra e biciclettate, partecipando inoltre alla pulizia del litorale con Legambiente e cercando di coinvolgere il resto della città nelle feste della lingua madre e del Capodanno bengalese. —
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