Restituite sei epistole all’Arcidiocesi di Gorizia: erano state illecitamente sottratte

Riconsegnato anche alla Biblioteca nazionale universitaria di Zagabria il libro di fine Seicento “Historia di Trieste”

Alex Pessotto
La restituzione delle sei epistole e del libro di fine Seicento foto Tibaldi
La restituzione delle sei epistole e del libro di fine Seicento foto Tibaldi

Non è un caso che la Giornata internazionale contro il traffico illecito di beni culturali, istituita dall’Unesco nel 2020, abbia visto, nelle ex scuderie della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg, due restituzioni di beni illecitamente sottratti ai loro legittimi detentori.

Così, a Roberto Grion, direttore dell’ufficio arte sacra, delegato dall’arcivescovo Redaelli, sono state consegnate sei epistole manoscritte del XIX secolo che un tempo erano parte integrante dell’archivio della Curia arcivescovile: costituiscono una corrispondenza d’ufficio degli arcivescovi Joseph Walland e Saverio Luschin.

«Uno dei nostri compiti quotidiani – ha affermato Giuseppe Marseglia, comandante del nucleo Tutela patrimonio culturale dei carabinieri per il Nord Italia, è il monitoraggio del mercato, che, negli ultimi anni, ha subito una trasformazione caratterizzata da un fenomeno di dematerializzazione: un tempo, per esempio, esistevano le bancarelle, che, ormai, sono state sostituite da Internet. Ecco che i recuperi tengono in alta considerazione il monitoraggio dei siti Web dedicati all’eCommerce. Nel caso delle epistole, risalire alla loro provenienza è stato piuttosto facile, dato che questi documenti contengono espliciti riferimenti a personaggi, fatti, tempistiche».

Ma, appunto, sono state due le restituzioni. All’ambasciatore della Croazia in Italia, Jasen Mesić, alla direttrice della Biblioteca nazionale universitaria di Zagabria, Ivanka Stricevic, e al console generale della Croazia, Nevenka Grdnic, è stato tornato un libro del 1698 intitolato “Historia di Trieste” di Fra Ireneo della Croce. «Tra il 1982 e il 1985 dalla biblioteca di Zagabria sono stati sottratti 1300 libri antichi – ha ricordato Marseglia –. Di questi, 30 sono passati per l’Italia, come quello che, attraverso le nostre indagini compiute con i colleghi croati e con l’Interpol, viene ora tornato al legittimo detentore. L’identificazione, tuttavia, non è stata cosa facile, perché ormai le organizzazioni criminali hanno affinato le loro tecniche, in particolare quelle per dissimulare l’origine dei beni culturali».

In particolare, nella prima pagina del tomo comparivano due timbri della biblioteca di Zagabria che prima sono stati lavati per diluire l’inchiostro e, poi, ritagliati. Ecco perché risalire all’origine del volume è stata piuttosto complessa».

Mesić si è rivelato prodigo di ringraziamenti e ha affermato che la prossima settimana, all’interno di un incontro bilaterale con la premier Giorgia Meloni, parlerà del ritrovamento.

Alla Fondazione Coronini, l’incontro è stato presentato da Rita De Luca, al vertice del Club Unesco di Gorizia, che ha poi passato la parola al prefetto Ester Fedullo, al sindaco Rodolfo Ziberna e all’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio Cristina Amirante. Al termine dei saluti introduttivi e della parte legata alle restituzioni, la Giornata internazionale contro il traffico illecito di beni culturali è poi sfociata nel convegno previsto. —

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