Esemplare di pipistrello a rischio estinzione si palesa a Porto San Rocco

Tibie pelose, pollice lunghissimo e piedi artigliati enormi. Eccolo l’identikit del vespertilio di Capaccini (Myotis Capaccinii), una specie di pipistrello rinvenuta per la prima volta in provincia di Trieste considerata “vulnerabile” nella scala del rischio d’estinzione. A occuparsi di lui la Sezione triestina dell’Enpa, contattata dopo che l’animale si era accasciato tra le sedie vicine al Sunrise Cafè di Porto San Rocco. Condotto nella struttura di via Marchesetti il chirottero, una giovane femmina, è stato accolto dalla responsabile Patrizia Bufo e subito ricoverato al primo piano, dove il veterinario presente, il dottor Marco Lapia, lo ha visitato misurandone successivamente l’avambraccio per compilare la scheda sanitaria. Lo zoologo Luca Lapini ha poi proceduto alla individuazione della specie basata sulle sue caratteristiche. Da lì la conferma che l’infortunato non era un pipistrello “qualunque” ma un Myotis Capaccinii, una specie diffusa in certe aree mediterranee dell’Europa, oltre che nell’Africa magrebina e in Asia sudoccidentale, fino all’Iran e all’Uzbekistan. «La mancanza di datinella nostra regione del Myotis non è necessariamente dovuta a una sicura assenza della specie, ma può forse dipendere da un’insufficiente capacità di individuare le aree di possibile presenza», puntualizza Bufo. «Importante e insolito il recupero in riva al mare» secondo Lapini, che elogia l’operato dell’associazione animalista: «Così si dimostra la grande utilità del Cras Enpa non solo per recuperare animali in difficoltà, ma anche per coadiuvare la ricerca scientifica». L’animale, dopo essere stato fotografato per la catalogazione scientifica, è stato liberato dai volontari dell’Enpa.—
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