Essere qui, una fede La gioia dei veterani e dei debuttanti

Un gruppo di 9 giovani viene da Cesenatico: «Mi pare ci sia un clima speciale». Roberto Ranieri, da Bologna, batte tutti
Lasorte Trieste 11/10/19 - Sede SVBG, Iscrizioni Barcolana
Lasorte Trieste 11/10/19 - Sede SVBG, Iscrizioni Barcolana



C’è chi corre a iscriversi, prima di dirigersi nel villaggio sulle Rive dove il resto dell’equipaggio attende a bordo, chi si ferma per chiacchierare, dopo aver ritrovato amici o compagni di regate, e chi ancora si siede per un drink o uno spuntino, per parlare di mare, imbarcazioni e meteo. La sede della Società Velica Barcola Grignano in questi giorni è il cuore pulsante della regata. L’afflusso di persone è continuo, tutti pazientemente in fila, per assicurarsi la partecipazione domenica. Qualcuno ha macinato tanti chilometri per arrivare in città, tanti poi i triestini e i team da tutto il Friuli Venezia Giulia. «Sono di Ronchi, ma studio a Torino e sono rientrata proprio per la Barcolana, dove l’obiettivo primario sarà divertirsi – racconta la giovane Lia Visintin – la mai passione per la vela ha radici lontane, fin dalla Barcolina, che ho fatto nel 2008. Un amore per lo sport poi continuano anche con l’insegnamento, alleno i bambini a Monfalcone».

Affronterà la giornata con spirito goliardico anche Omar Strada, con nove amici, tutti da Cesenatico. «Per noi è il primo anno – dice – è una manifestazione molto famosa, quindi abbiamo deciso di provare, siamo arrivati da poco, si respira già un bel clima». Sarà la ventesima edizione invece per Roberto Ranieri da Bologna. «La Barcolana è una fede – sottolinea – e poi è una grande festa, dove ogni anno ci ritroviamo tra amici, un’occasione speciale per stare insieme. Qualche anno fa uno di noi ha lasciato la sua barca qui a Trieste, quindi per noi è più facile partecipare. Ci piace molto anche la città, davvero splendida». Terza volta per Fabrizio Proietti da Roma. «È una meraviglia, Trieste è bellissima, ci si torna sempre molto volentieri. Siamo un team composto da nove romani, puntiamo a classificarci tra i primi 200». Chi si è appena iscritto in gruppo scatta selfie e foto di rito, insieme al numero assegnato, dentro o fuori la sede, ma i più scaramantici non si lanciano in pronostici sulla competizione. «Meglio non dire nomi, nostri o della barca – scherzano alcuni milanesi – se poi finiamo in fondo alla classifica? Comunque poco male, se non saremo soddisfatti o se non ci sarà tanto vento stapperemo una bottiglia e brinderemo prima di rientrare».

E c’è chi a riempito la cambusa proprio per non restare “a secco” una volta finita la gara. «Bevande e cibo non mancano, prodotti della nostra terra ma abbiamo fatto scorta anche qua, con una bella spesa di formaggi e vino soprattutto – racconta Stefano Vannuccini – siamo toscani ed emiliani, ma la nostra imbarcazione è delle Marche. La Barcolana ci piace troppo, per il tipo di regala, per la festa, la città, la bella gente. Ci fermiamo quattro giorni insieme, si torna ragazzi, abbiamo una barca da crociera e quindi si partecipa per il puro spirito di divertimento». Chi si impegnerà per un buon piazzamento è Piersandro Carlon, da Pordenone. «Ventiduesima volta, sono insieme al mio socio, è una festa dello sport, dove cercheremo di dare il massimo. Anche durante l’anno ci alleniamo e partecipiamo a varie regate». Quasi tutto triestino invece l’equipaggio di cui fa parte Daniela Muha. «Saremo in sette, il nostro “capitano” Paolo Colombin credo abbia oltre 30 edizioni di Barcolana alle spalle. E anch’io, fino ai 15 anni, mi sono dedicato alla vela, anche con competizioni a livello nazionale. Partiremo da Muggia e sarà una giornata da vivere in mare, insieme». Con loro a bordo ci sarà anche un ospite speciale da Senigallia, l’atleta azzurro Niccolò Bartolazzi, argento ai mondiali di Brazilian jiu jitsu disputati pochi giorni fa in Kazakistan. A seguire tutte le procedure di iscrizione nella sede c’è uno staff di 23 persone, guidate dalla responsabile Marion Frijling. «Siamo operativi dalle 8 del mattino – racconta – fino alle 19, ma spesso accogliamo anche i ritardatari, chi si presenta alle 20. Quest’anno abbiamo ampliato la sala d’attesa, il doppio in più dello scorso anno, e poi più in generale si cerca sempre di migliorare. Certo – precisa – c’è un flusso minore rispetto alla Barcolana50, che per tantissimi era un appuntamento immancabile, ma si lavora comunque tanto, senza sosta, anche quest’anno».

Tutti con la maglietta rossa, il personale ha compiti diversi, tra chi accoglie la gente all’ingresso, chi è dietro ai banconi per le iscrizioni vere e proprie, e chi si occupa prevalentemente della segreteria. Le modalità di iscrizione sono rapide e ormai ben collaudate. In caso di piccoli dubbi c’è sempre chi è pronto a fornire la risposta in breve tempo. E non mancano le domande particolari. «Una signora ci ha chiesto quando si svolgerà la Barcolana 2020 e se si può già iscrivere, adesso, – continua Marion – un altro invece, al telefono, voleva già confermare la propria partecipazione alla “Barcolana nuota”, sempre per il 2020. Ci sono poi semplici curiosità, chieste da arriva dall’estero ed è alla sua prima volta, come alcune imbarcazioni dall’Ungheria o dalla Russia». Ma com’è arrivata Marion in Barcolana? «Sono olandese, vivo a Trieste dal 1994, mi hanno chiamato a collaborare qui una ventina di anni fa, quando l’evento stava diventando sempre più internazionale. Parlo quattro lingue e si è rivelato fin da subito un bel vantaggio. In realtà – confessa – all’inizio di vela non sapevo nulla, ma questo ambiente mi ha subito conquistata e ogni anno è sempre più emozionante». –



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